Stop alla minerale: in Consiglio si beve acqua del rubinetto

Ora la «imbrocca» anche Palazzo Marino. Fra un intervento e l’altro, in aula e in commissione, i consiglieri comunali di Milano si disseteranno con acqua del rubinetto invece che con la solita minerale

Ora la «imbrocca» anche Palazzo Marino. Fra un intervento e l’altro, in aula e in commissione, i consiglieri comunali di Milano si disseteranno con acqua del rubinetto invece che con la solita minerale. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua il presidente del Consiglio Manfredi Palmeri ha voluto aderire così alla campagna per ridurre il consumo in bottiglia.
Una scelta simbolica ma anche pratica, che dovrebbe essere introdotta da qui a un mese: «Un segno di attenzione verso un bene da tutelare - spiega - che potrebbe consentire nel tempo anche una riduzione dei costi». L’acqua della rete milanese è la meno «salata» d’Italia: la tariffa media è 0,55 centesimi al metro cubo, un costo circa seicento volte inferiore a quello delle bottiglie. Non per questo è meno buona o sicura: subisce quasi 30mila controlli annui. Inoltre i costi di smaltimento della plastica sono enormi.


Ma la mossa è anche «diplomatica»: l’Expo di Saragozza 2008 è dedicato proprio ad «Acqua e sviluppo sostenibile», e il tema dell’edizione 2015, cui Milano è candidata - fra sei giorni il verdetto - sarebbe proprio l’alimentazione, e quindi - come ricorda Palmeri - «i modelli virtuosi di consumo delle risorse, e i progetti specifici per dare risposte in termini di sanità, sicurezza e accessibilità dell’acqua».

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