Interrogati ieri a San Vittore, i tre romeni accusati di aver preso parte allo stupro di via Chopin non hanno risposto alle domande formulate dal pubblico ministero Grazia Pradella.
Dunque nessuna rivelazione o commento su quanto avvenuto lo scorso 4 giugno, quando - in zona Ripamonti - i tre avrebbero abusato di una ragazza con laiuto di due complici minorenni. Al momento dellaggressione, la giovane si trovava a bordo della sua auto assieme a un amico, mentre erano appartati in una strada isolata della periferia sud di Milano.
A difendere la decisione dei presunti violentatori è stato il loro legale, lavvocato Umberto Cacciola. «Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere - ha dichiarato -, esercitando in questo modo un diritto previsto dalla legge».
Per Cacciola, dunque, la mancata risposta alle domande del pm non va biasimata. E coerentemente con quanto detto, lavvocato ha poi proseguito il proprio intervento precisando che «linterrogatorio era stato sollecitato dal pm e non da me».
Il legale, quindi, ha concluso difendendo la decisione dei suoi assistiti, e sottolineando come al momento «non sono emersi nuovi elementi, motivo per il quale i tre non hanno nulla da aggiungere».
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