Bruno Simini, assessore a Infrastrutture e Lavori pubblici, non si fa illusioni ma è convinto che il dialogo possa essere produttivo: «Spero nel senso di responsabilità collettivo». Le grandi arterie autostradali e le nuove linee della metropolitana saranno tra i principali punti di discussione tra Governo, Comune, Provincia e Regione. «Milano e la Lombardia non possono più aspettare».
Sembra che il governo non sia compatto nel suo voler puntare su Milano. Crede che le intenzioni di Prodi con Milano siano serie?
«Prodi non potrà girare intorno alle questioni. Il governo ha detto che vuole fare la sua parte, tanto da aver convocato un tavolo per Milano. Adesso però dovrà passare ai fatti. Di fronte alla chiarezza di obiettivi di Letizia Moratti e Roberto Formigoni, sarà costretto a dare risposte precise su quali infrastrutture partiranno e quando».
Quali sono le priorità per Milano?
«In ordine dimportanza, per noi viene prima di tutto la Tem, la tangenziale est esterna, poi BreBeMi e Pedemontana. La Tem è fondamentale per alleggerire il traffico cittadino. Il concetto di fondo è che non si può pensare di transitare sullasse Nord-Sud o Est-Ovest entrando nelle tangenziali milanesi».
Il motto è che le tangenziali di Milano devono servire ai milanesi?
«Le tangenziali cittadine sono anelli nati con lobiettivo di consentire a chi vuole entrare a Milano di accedere dal punto più vicino e più adatto. Realizzare strutture che non tocchino la città significa alleggerire le tangenziali di centinaia di migliaia di veicoli».
È un discorso che vale anche per le altre infrastrutture in programma?
«Certamente. Si tratta di interventi strategici e fondamentali. Il sottosviluppo delle infrastrutture di Milano e della Lombardia è un problema la cui urgenza è sotto gli occhi di tutti».
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