Vive la France! (O forse no)

Ci sono molti eredi di Chauvin ma sono veri, autentici, viventi, circolano sulle tribune del Roland Garros, il torneo di Parigi, fischiano, insultano, deridono qualunque tennista che non sia francese

Vive la France! (O forse no)
00:00 00:00

Nicolas Chauvin non è mai esistito, su di lui è stata costruita la leggenda di un soldato fedelissimo di Napoleone, l'eroe fu ferito diciassette volte al petto, gli vennero mozzate tre dita, la spalla fratturata e fracassata la tempia, l'imperatore lo premiò con una sciabola d'onore e un mensile di 200 franchi. Da allora si scrisse di sciovinismo a segnalare un nazionalismo esasperato che nega qualunque valore all'avversario. Ci sono molti eredi di Chauvin ma sono veri, autentici, viventi, circolano sulle tribune del Roland Garros, il torneo di Parigi, fischiano, insultano, deridono qualunque tennista che non sia francese, è accaduto a Sinner di fronte alla leggenda Richard Gasquet, peggio allo spagnolo Munar contro il «coq» Arthur Fils. È storia vecchia, la canta anche Paolo Conte ricordando Bartali al Tour: «I francesi ci rispettano che le balle ancor gli girano... tra i francesi che si incazzano

e i giornali che svolazzano...».

Alla domanda che cosa sia il Paradiso, la risposta è immediata: «C'è il meglio di tutto, cibi deliziosi, vini di gran classe, clima dolcissimo, mare, laghi, montagna, donne affascinanti. Un po' come la Francia ma senza i francesi». Voilà, gioco, partita, incontro. Meriterebbero uno schiaffo, quasi quasi chiamo Brigitte Macron.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica