Ha un ruolo alquanto anomalo, Tiziano Ferro, nellampio panorama del cantautorato giovane: poco incline a radicali innovazioni, si muove nellambito dun repertorio romantico-intimista piuttosto frequentato, ma con intelligenza, sincerità e indubbia personalità. Un modo, insomma, di dire cose comuni senza indulgere troppo ai luoghi comuni. Nessuno è solo, il nuovo album, conferma questo sapiente equilibrio, dal quale deriva probabilmente il successo di Ferro: capace di attrarre le simpatie dei tradizionalisti senza però irritare i cultori della canzone «di contenuto». A ciò saggiungano il solido senso della melodia, la coinvolgente schiettezza dinterprete, gli arrangiamenti non rivoluzionari ma funzionali e convenientemente moderni. Con qualche inattesa arditezza di scrittura poetica: «Sono la tarantola dAfrica / sorrido pensando brutto / dentro la mia scatola di plexiglas...
/ dicono che so ucciderti osservandoti / ma tu paghi il tuo biglietto per guardarmi / poi potrai volermi morto oppure amarmi». Niente male, per un album genuino, intenso seppure alieno dallapprofondita lettura della realtà che è dei sommi cantautori. Interviene in un brano Biagio Antonacci.Tiziano Ferro Nessuno è solo (Emi)