Torna la Deejay run di Linus la corsa nata per scommessa

Terza edizione, domenica in zona San Siro, della 10 km inventata dal dj

E tre. Domenica mattina alle nove da via Caprilli a fianco al Lido di Milano, scatterà la terza edizione della DeeJay ten gara di 10 chilometri nata per scommessa e diventata ormai un classico della corsa tanto da richiamare circa 5mila iscritti. È la gara di Linus, nel senso che l’ha pensata lui, la organizza lui, la promuove lui, la corre e la presenta sempre lui. «Ormai - confessa scherzando il direttore artistico di radio DeeJay - mi chiamano in causa più per le mie doti d’atleta che per quelle di uomo di spettacolo. E, considerando quanto scarso sia io come runner, la cosa dal punto di vista artistico mi deprime non poco...».
Anche quest’anno le gare saranno due. Un diecimila metri «competitivo» che si snoda tra stadio di San Siro e Parco di Trenno e un cinquemila a passo libero dedicato alle famiglie e a chi desidera solo fare una sgambata. «Per chi vuole una gara vera - spiega il dottor Gabriele Rosa - si tratta di un test attendibile su un percorso assolutamente veloce e certificato. Ma è anche una distanza che non crea i “traumi” della maratona, quindi accessibile anche a chi non ha nelle gambe allenamenti costanti e tanti chilometri. Serve anche a promuovere la corsa come stile di vita e di benessere».
Tra i campioni sono attesi i keniani David Chelule e Naibei Martin Chalicha ma la passerella d’onore toccherà a una delle più grandi maratonete di tutti i tempi: Margaret Okayo, due volte vincitrice a New York, sarà alla partenza della Deejay Ten dopo due anni di assenza dalle gare per un «allenamento» sui diecimila. Nutrita anche la schiera dei «big» azzurri tutti targati «Nike»: da Lucilla Andreucci e Maria Guida a Alberico di Cecco a Ruggero Pertile.
Per la gara competitiva il tempo massimo sarà di 75 minuti. Un’ora e un quarto che preoccupano non poco l’assessore allo sport del Comune di Milano Giovanni Terzi: «Mi sto preparando per correre la maratona di New York - spiega -. Sono riuscito a perdere 14 chili ma vado ancora abbastanza piano e, facendo due conti, penso di chiudere la gara in 70 minuti. C’è il rischio concreto che arrivi ultimo e, per un assessore, allo sport non è un gran biglietto da visita...».
Ma Terzi, che ieri ha fatto gli onori di casa a Palazzo Marino presentando la manifestazione, al di là delle battute sembra aver ben capito quanto eventi come la Deejay possano esser importanti. «Milano - spiega - è una città che corre. Dalla Stramilano, alla Deejay ten, dalla Maratona alla Milano-Pavia c’è un gran seguito di sportivi che danno vita a un movimento in continua crescita.

Manca però uno spazio “strutturato” dove allenarsi, cioè un percorso dedicato ai runner’s con precisi punti di riferimento chilometrici. E questo su cui si corre la Deejay potrebbe essere davvero un’occasione da sfruttare».

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