
Oggi vagolando su Youtube mi è capitato di finire su un video di GiampyTek (Pietro Prestigiacomo, con quasi un milione di follower su Instagram e oltre due milioni di iscritti su YouTube), e non è nemmeno recente, però è attualissimo e molto istruttivo Non recensisce l’ennesimo smartphone né mette a confronto un modello premium con il suo clone cinese: insieme al suo collaboratore, il musicista siculo-milanese Manfredi Simonetti, il quale è anche uno smanettone tech mica pizza e fichi.
Nella fattispecie il duo tech-musicale ha mostrato come fregare un truffatore su internet, uno di quelli che riciclano carte di credito sottratte agli anziani, le vittime più facili e più colpite. Quella volta però è cascato male, Manfredi gli ha fregato 500 euro (con una procedura complicata, guardatevi il video) e poi ha denunciato tutto alla polizia postale. GiampyTek ha usato il linguaggio easy e pragmatico del suo canale per fare qualcosa di utile: mostrare come funziona una truffa e metterti in guardia senza annoiarti (il video è anche esilarante). Spiegato semplicemente: un messaggio vi offre un lavoro, mettere dei like a qualche video, e vi arrivano davvero dei soldi, dopodiché vi propone un altro lavoro, sempre semplice, sempre con qualche euro che vi arriva come ricompensa, finché non vi chiedono di pagare per passare a un livello successivo di guadagno (e se lo fate spariscono). La truffa in questione, comunque, è più complicata e strutturata, guardatevela perché è interessante, il link ve lo lascio qui: https://youtu.be/gFkGYjGFY6I?si=s_Cy50Zy481e0JJI.
Comunque sia non è un dettaglio da poco se si pensa che nel 2024 più di due milioni di italiani sono stati vittime di frodi sui conti correnti e che la Polizia Postale ha calcolato perdite per centinaia di milioni di euro solo in truffe digitali e che nello stesso anno ha aperto oltre cinquantamila fascicoli d’indagine (fascicoli che prenderanno polvere, poiché essendo account stranieri di paesi asiatici che vengono aperti e chiusi valli a prendere). Un sistema parallelo che si espande ovunque, dai bonifici fasulli agli SMS di phishing (per i più anziani, altrimenti Whatsapp, Telegram, email, ovunque possano scriverti), dalle carte rubate agli investimenti truccati.
Tanto per capirci: non è un format da replicare. Se non sei esperto come Manfredi (il quale si è fatto aiutare da un amico hacker), se non hai lo stesso livello di preparazione e di protezioni, finisci truffato davvero. Quello che vedi nel video è frutto di competenza e di una cornice legale precisa, non è un gioco da improvvisare (sebbene, ammetto, mi è venuto in mente di imitare Manfredi, magari coinvolgendo il mio amico informatico che sta in Lussemburgo Agostino detto Blackneedle, finché da tutti i passaggi non ho capito che sarei rimasto fregato subito e Agostino non ha tempo da perdere). Insomma, non metterti a impersonare vittime, non provare a contattare direttamente i truffatori, non usare carte altrui come se fosse una dimostrazione pratica, non pubblicare dati sensibili: sono cose che ti si ritorcono contro. Come dicevano sempre in tv: non replicate a casa quello che facciamo qui (e ha fatto Manfredi). Se sospetti una truffa, la strada è una sola: salvare le conversazioni, bloccare subito carte e conti e chiamare la banca, denunciando tutto alla polizia postale. Guardare un video come quello di GiampyTek serve a capire il meccanismo, non a trasformarsi da soli in investigatori (lo dicono anche loro, eh).
C’è d’altronde un’intera economia parallela di personaggi che si travestono da guru per venderti metodi miracolosi, ogni due per tre su Instagram o Tik Tok te ne compare uno. Ci sono quelli che parlano da una piscina in affitto promettendoti la libertà finanziaria in due settimane, quelli che si filmano con grafici fluorescenti quasi stessero evocando spiriti ma in realtà non capiscono neanche loro cosa stanno guardando, quelli che ripetono frasi motivazionali tratte da due manuali americani spacciandole per rivelazioni esistenziali, quelli che ostentano Lamborghini prese a noleggio e pacchi di banconote fasulle e poi spariscono non appena hai fatto il bonifico.
E non finisce lì, e non sempre sono truffe, siccome intorno proliferano figure ancora più bizzarre: il sedicente esperto di forex che usa il lessico delle arti marziali e ti illude di avere tecniche segrete per il trading, il predicatore del dropshipping che ti garantisce un e-commerce senza merce e senza clienti e che infatti funziona perfettamente solo per lui, il predicatore del networking che insiste sul concetto di “squadra” e di “relazioni” e alla fine non è altro che una piramide con lui in cima e tutti gli altri sotto, il motivatore da reels che condensa slogan in venti secondi di video con musica epica e la cui unica costanza è l’insopportabilità; e infine il santone del biohacking che invece di venderti corsi finanziari ti vende integratori e pillole, sempre con la promessa di cambiare vita e di allungarla fino a cent’anni (almeno finché non scade la carta di credito).
I cliché sono sempre gli stessi, un feticcio da mostrare (l’auto, l’orologio, lo screenshot del conto corrente, e chi più ne ha più li eviti) e la formula di salvezza che sembra accessibile a tutti e si riduce a pagare l’ingresso al loro sistema. Con l’AI, poi, ci sono persino i testimonial falsificati: deepfake di politici e celebrità che ti invitano a investire come se fosse un annuncio ufficiale.
Insomma, un video come quello di GiampyTek e Manfredi resta prezioso proprio per questo: perché mostra il contrario.
Non ti dice come arricchirti, ti mostra come non cadere nella trappola (e come funziona la trappola). Concludo con un consiglio pratico semplice e universale e il più banale: quando qualcuno vi scrive offrendovi lavoro, o proponendovi soldi facili, e chiedendovi di cliccare su un link, bloccate il contatto e fine.