
I punti chiave
Francesca Fagnani lo ha "corteggiato" per molto tempo e alla fine Mario Balotelli ha ceduto e ha accettato di sedersi sullo scomodo sgabello di Belve. Il calciatore del Genoa (con un piede già fuori dallo spogliatoio destinazione sconosciuta) è ospite della nuova puntata del format di successo di Rai2 e, viste le anticipazioni uscite nelle scorse ore, l'intervista si preannuncia interessante e polemica al punto giusto.
Mario Balotelli a Belve, cosa ha detto
Nello studio di Belve Super Mario non le ha mandate a dire. Da Francesco Totti ("Gli ho scritto: perché mi hai dato un calcio? Lui mi rispose: manco ti ho preso bene") a Mourinho ("Eravamo due teste di cavolo ma come carattere lui è peggio di me!") passando per Messi e Ronaldo ("Non ho nulla da invidiargli"), lo sportivo si è tolto molti sassolini dalla scarpa. A proposito dei cori razzisti e degli insulti ricevuti fuori dal campo Balotelli ha ricordato quella volta in cui alcuni ragazzi gli tirarono delle banane a Ponte Milvio: "Non lo rifaranno, penso se lo ricordino! Mi dispiace ma quando ci vuole, ci vuole". A quel punto Fagnani ha provato a indagare: "Li ha menati?". E l'espressione del calciatore è valsa più di mille parole.
L'infanzia e la figlia Pia
Balotelli ha parlato anche della parte più privata della sua vita, la difficile infanzia e gli amori. A proposito dei pregiudizi il calciatore ha ricordato quanto, da bambino, si sentisse "escluso" e di quella volta in cui, convintosi di essere diverso dagli altri, chiese alla maestra "se anche il mio cuore fosse nero". A proposito delle donne, che gli sono state accanto nel corso degli anni, Super Mario ha parlato anche di Raffaella Fico e della figlia Pia, alla quale è molto legato. A domanda diretta della giornalista: "Rifarebbe il test del Dna?".
Lo sportivo ha ammesso candidamente: "Sì, non ci vedevamo da mesi: mi spiace per mia figlia ma che altro potevo fare?". Era il 2012 e la burrascosa relazione con Raffaella si era conclusa mentre lei era incinta di Pia. Una vicenda che fece molto scalpore all'epoca ma che, a seguito dell'esame del DNA, spinse Mario a riconoscere la bambina.