Oggi parliamo di un libro indispensabile. Si tratta di una nuova edizione de I vandali in casa (edito da Laterza e ottimamente curato da Francesco Erbani) che raccoglie una parte degli articoli scritti da Antonio Cederna per il Mondo di Pannunzio. Gli argomenti sono quelli cari al padre del movimento ambientalista, tra i fondatori di Italia Nostra: su e giù per lItalia a caccia degli scempi edilizi, architettonici, paesaggistici e ambientali che hanno devastato lItalia nel dopoguerra.
Il libro viene ristampato a cinquantanni anni dalla prima edizione e lascia a bocca aperta constatare come siano ancora attuali le denunce di Cederna, firma nota e cara a tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia del patrimonio italiano. I vandali sono ovunque. E non sono barbari provenienti da chissà quale Paese, ma italianissimi italiani, che «per turpe avidità di denaro, per ignoranza, volgarità danimo o semplice bestialità», distruggono lantico per modernizzare le città, mascherando i loro disastri dietro lefficienza, ligiene, la pubblica utilità.
Di tutte le cose molto attuali, una lo è ancora di più. Leggete cosa scriveva Cederna nel 56: «Pare che, discesi in istrada, letterati e scrittori diventino improvvisamente ciechi. È strano che essi, osservando il monumento raschiato e isolato o le casecanili fra i ruderi di campagna, le finte colonne della nuova chiesa, linumano quartiere popolare o le carnevalesche nuove palazzine, non si accorgano che qui si rispecchia larretratezza del costume artistico, sociale e politico di tutta una società... intanto, quante belle occasioni, per capire il mondo in cui vivono, si lasciano scappare i nostri scrittori».
Forse i letterati e scrittori di oggi sono ancora più ciechi di allora. Quanti sono quelli che si infervorano se una chiesa è minacciata da un centro commerciale? Però ne troverete a bizzeffe che si accapigliano sulla fondamentale questione se il romanzo sia morto oppure stia solo un po male. E non parliamo poi dei giornali, dove tengono banco ben altri tipi di polemica, dove si sprecano fiumi di inchiostro per dibattere se Hitler era più razzista di Mussolini, ma le villette a schiera che minacciano le Cinque Terre non interessano nessuno. Vandali eravamo e vandali saremo.
caterina.soffici@ilgiornale.it
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