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Varese, 82enne sgozzata: introvabili le due mani amputate dall'assassino

Scena raccappriciante nella villetta di Cocquio Trevisago: il cadavere di Carla Molinari, tipografa in pensione, presenta ferite da arma da taglio: la gola tagliata e le mani mozzate (le immagini). Il procuratore: "La casa era in ordine"

Varese, 82enne sgozzata: 
introvabili le due mani 
amputate dall'assassino

Varese - La gola recisa. Le mani mozzate, introvabili. Nella tarda serata di ieri Carla Molinari, 82 anni è stata uccisa nella sua abitazione, una villetta di Cocquio Trevisago, in via Dante Alighieri. Secondo quanto riferito dal 118 regionale, il cadavere dell'anziana presentava ferite da arma da taglio. Emergono particolari inquietanti: è sgozzato e ha le mani mozzate il cadavere della donna. Nella casa cassetti aperti e oggetti per terra. L'interno dell'abitazione, composta da soggiorno, cucina, due camere da letto e bagni alla francese, non fa pensare, però, a una rapina. Come conferma anche il procuratore di Varese, Maurizio Grigo: "La casa non sembra sottosopra. L’omicidio si presta a letture molteplici, ma aspettiamo i rilievi della scientifica e l’autopsia sul corpo della donna".

Non si trovano le mani Non sono state trovate sul luogo del delitto le mani mozzate di netto a Carla Molinari. Le mani sono state tagliate quasi con precisione chirurgica. La donna sarebbe stata dapprima colpita tra il collo e torace con un corpo contundente e affilato che l’avrebbe tramortita. Quindi, l’assassino l’avrebbe sgozzata con un taglio profondo tanto da mozzarle quasi la testa. Infine si sarebbe accanito sulle mani della vittima che potrebbe aver portato con sé nella fuga. Anche se il sopralluogo nella villetta è ancora in corso. Sembra poco probabile che il motivo di questo accanimento delle mani, che somiglia quasi a un rito, sia la presenza di qualche anello di valore: sarebbe stato forse più facile tagliare solo un dito. Non si esclude che l’omicida abbia voluto far sparire tracce di una colluttazione. Al momento è ancora in corso il sopralluogo con i vertici della magistratura e della polizia di Varese con il capo della squadra mobile Sebastiano Bortolotta. Sono in corso ancora i rilievi della polizia scientifica.

I vicini: "Mai minacciata" I vicini di casa descrivono l'anziana uccisa come una "persona gentile ed energica, che usciva poco di casa e che non aveva mai ricevuto minacce da nessuno". Il paese che si affaccia sul lago di Varese, a una decina di chilometri dal capoluogo, è sconvolto dall’omicidio, avvenuto in una zona di villette dove "non sono mai accaduti fatti di sangue". "Carla era una persona tranquilla - ha detto Sergio, uno dei vicini - e mercoledì l’ho vista per l’ultima volta. La donna aveva molti parenti in paese e aveva vissuto in Francia per un periodo". La prima persona ad accorgersi dell’assenza di Carla sarebbe stata una vicina che ieri sera ha notato le tapparelle alzate che di solito "erano chiuse già dalle cinque del pomeriggio". La donna avrebbe poi avvisato una cugina di Carla Molinari che, entrata in casa, ha lanciato l’allarme. Secondo un vicino gli aggressori sarebbero potuti entrare mentre la donna portava fuori casa il secchio della spazzatura, "visto che durante il giorno di solito non usciva mai e non apriva a nessuno". 

L'omicidio dell'anziana La donna, tipografa in pensione, viveva da sola, secondo quanto riferito dalla polizia. Da quando le era morto il padre e di lei si prendevano cura i vicini e alcuni parenti, come una cugina di secondo grado, residente a Gavirate. Dopo l'allarme è intervenuto per primo il 118, che ha trovato il cadavere dell'anziana all'interno della casa. Sul posto è poi arrivata la squadra mobile di Varese, che indaga sull'omicidio assieme al Servizio centrale operativo (Sco) della polizia. I rilievi sono stati compiuti dalla scientifica di Milano.

Durante la notte sono stati sentiti tutti i vicini, perlustrata la zona denominata Sant'Andrea, a meno di 500 metri dalla stazione ferroviaria delle Nord e da un centro commerciale. Sono stati setacciati anche tutti i bidoni della spazzatura per trovare l’arma del delitto.

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