Una elezione affetta da "vaticanite": tutti esperti di un Papa che pochi conoscono

Si è fatta gara a mostrare aspetti luminosi della sua personalità. Ma non era uno lontano dai riflettori? Nessuno sa chi è, eppure tutti sanno come è

Una elezione affetta da "vaticanite": tutti esperti di un Papa che pochi conoscono

Dopo i primi dieci giorni di Papa Leone XIV, il confessionale in ogni chiesa dovrebbe avere la coda per un nuovo peccato: «ho vaticanato». Si potrebbe anche parlare di «vaticanite». L'attenzione social senza precedenti che ha avuto l'elezione del nuovo Pontefice ha fatto sentire tutti vaticanisti.

Il conclave ha prodotto migliaia di post, di commenti, di congetture. Tutti sapevano tutto di quello che succedeva nel segreto dei sacri palazzi. E poi è arrivato l'annuncio: «Habemus Papam! - dice il Cardinale Protodiacono - Eminentissimum ac reverendissimum dominum Robertus Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem... Prevost». Prevost??? Chi è??? Ma è l'americano? Sì. Continua il Cardinale al centro della loggia con puntata addosso l'attenzione del mondo: «Qui sibi nomen imposuit... Leonem». Leone??? Cosa ci si deve aspettare da un «leone americano»? Un ruggito alla Metro Goldwyn Mayer come inizio di un nuovo film? La prima parola è «pace a voi!» pronunciata con un sorriso incorniciato da guance tremanti per l'emozione e da occhi umidi di trattenute lacrime che la vicina telecamera mostra come suo biglietto da visita. Da un pastore che aveva l'odore delle pecore (come Bergoglio diceva di sé) a un leone che sa di agnello. Un ruggito quella sera c'è stato ed è stato il ruggito della pace, pieno della forza della tenerezza.

Da quel momento è partita la gara a descriverlo con dovizia di conoscenza. Ma non era sconosciuto?

Si è fatta gara a mostrare aspetti luminosi della sua personalità. Ma non era uno lontano dai riflettori? Nessuno sa chi è, eppure tutti sanno come è. Strano! Ci sono cascato pure io, con alcune interviste, quindi devo andare a confessare la mia «papite». Scontati sono stati i collegamenti con il precedente Leone, il tredicesimo (18781903): diplomatico e innovatore, ha cercato un equilibrio tra modernità e tradizione, ha affrontato le questioni sociali legate alla rivoluzione industriale con l'enciclica Rerum Novarum (1891). Da quando poi il nuovo Papa ha accennato che stiamo vivendo una nuova rivoluzione industriale collegata all'intelligenza artificiale, il tema ha rimbalzato come pallina da flipper. In modo abbondante ma con toni più pacati si è ricordato anche Leone I «magno» il grande (V sec.). Affronta il flagello terribile della violenza di Attila non con le armi ma con il dialogo, persuadendolo a fermare l'invasione. Non ho trovato invece riferimenti a un altro Leone che a me sta simpatico: Frate Leone, amico di Francesco d'Assisi, colui che lo accompagna a Roma per l'approvazione del Papa, che gli è accanto a La Verna nel momento delle stigmate, che è con lui nel momento della morte, che raccoglie per scritto la famosa benedizione: «Il Signore ti benedica e ti protegga» e che è il protagonista del famoso simpatico racconto nel quale il Santo spiega la logica della «perfetta letizia».

Quale di questi tre aspetti è quello giusto? Oppure sono tre sfumature che

convivono? Tanto per peccare fino in fondo continuo a dire la mia, aggiungendo un altro mucchio di parole. Poi mi confesserò. Si è parlato del primo Papa «statunitense» ma per me è un termine riduttivo. Da parte mia lo vedo «unitense» e basta. Unisce Nord-America per la nascita e Sud-America dove è stato Vescovo. Unisce l'esperienza della povertà vissuta da missionario e quella della leadership essendo stato Superiore degli Agostiniani per tutto il mondo. Unisce la mozzetta rossa e la stola di Papa Benedetto con lo stile basico delle scarpe e dell'orologio come Papa Francesco. Unisce la citazione del «non abbiate paura!» di Giovanni Paolo II con il «mai più la guerra!» di Paolo VI all'Onu. Unisce la laurea in matematica e diritto con il tennis e il baseball. Un'unità nella diversità come suggerisce il suo motto: «in Illo unum uno, nell'unico Cristo siamo uno».

Mi sa che terminata l'aria fritta delle tante parole di tanti, ci aspetta la sorpresa della sostanza di un uomo che penso lo Spirito Santo abbia suggerito per rispondere al

bisogno di un cuore ruggente con la forza della tenerezza. E qui inizia un nuovo film per il mondo bisognoso di pace e per chi, passate le mille risposte da vaticanite, riesce a conservare la voglia di domande di spiritualità.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica