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Il Vaticano "rimprovera" la Francia: "Sopprimere vite non è un diritto"

Nel giorno in cui il Parlamento francese in seduta comune introduce l'aborto in Costituzione, la Pontificia Accademia per la Vita difende la posizione di sempre della Chiesa

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Nelle stesse ore in cui il primo ministro francese Gabriel Attal apriva a Versailles i lavori del Parlamento francese in seduta plenaria per introdurre il diritto all'aborto nella Costituzione, la Santa Sede ha preso posizione. Lo ha fatto con una dichiarazione della Pontificia Accademia per la Vita guidata da monsignor Vincenzo Paglia. La nota ribadisce il sostegno del Vaticano alla Conferenza episcopale francese che si è già espressa contro il voto che renderà la Francia il primo Paese a mettere l'interruzione volontaria della gravidanza in Costituzione.

La dichiarazione

Il testo dell'organismo guidato da monsignor Paglia, già vescovo di Terni, dichiara che "la Pontificia Accademia per la Vita ribadisce che proprio nell'epoca dei diritti umani universali, non può esserci un "diritto" a sopprimere una vita umana". Viene, inoltre, espressa condivisione per la nota dei vescovi francesi che avevano fatto sapere a fine marzo di apprendere "con tristezza" il voto favorevole dato dal Senato alla revisione costituzionale. "La Pontificia Accademia per la Vita - si legge nel comunicato - si rivolge a tutti i governi e a tutte le tradizioni religiose, a dare il meglio affinché in questa fase della Storia, la tutela della vita diventi una priorità assoluta, con passi concreti a favore della pace e della giustizia sociale, con misure effettive per un universale accesso alle risorse, all'educazione, alla salute".
Dunque, la Santa Sede ribadisce gli insegnamenti di sempre della Chiesa cattolica sul diritto alla vita sin dal concepimento. Per l'accademia fondata da San Giovanni Paolo II "le particolari situazioni di vita e i contesti difficili e drammatici del nostro tempo, vanno affrontate con gli strumenti di una civiltà giuridica che guarda prima di tutto alla tutela dei più deboli e vulnerabili". Anche durante l'attuale pontificato, più volte Francesco ha pronunciato parole forte di condanna sull'aborto, arrivando a dire che interrompere una gravidanza è "come affittare un sicario per risolvere un problema". L'organismo guidato da monsignor Paglia ha precisato, alla luce del voto di oggi del Parlamento francese, che "la tutela della vita umana è il primo obiettivo dell'umanità e può svilupparsi soltanto in un mondo privo di conflitti e lacerazioni, con una scienza, una tecnologia, un'industria a servizio della persona umana e della fraternità".

La visita in Francia

La Francia va avanti sulla strada della revisione costituzionale nonostante pochi mesi fa sia stata meta di una visita apostolica del Papa. Francesco, infatti, era stato a Marsiglia a fine settembre per la sessione conclusiva degli Incontri del Mediterraneo ed aveva incontrato privatamente il presidente Emmanuel Macron, presente alla messa nello stadio Vélodrome non senza polemiche. L'arrivo del Papa a Marsiglia aveva rinviato la presentazione, già fissata, in Consiglio dei ministri del disegno di legge sul fine vita. Un'altra notizia amara per il Vaticano proveniente dalla Francia ormai ex "cattolicissima".

Oggi, poi, la seduta del Parlamento nella reggia di Versailles che darà il via libera ad introdurre l'aborto in Costituzione, contraddicendo quanto ha detto Francesco sul tema e che la Pontificia Accademia per la Vita ha ricordato nella dichiarazione: "la difesa della vita non è un’ideologia, è una realtà, una realtà umana che coinvolge tutti i cristiani, proprio perché cristiani e perché umani".

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