A Velletri un miracolo in tedesco

«A vrei potuto acquistare in Piemonte o in Toscana, ma tra i grandi del Barbaresco o di Montalcino sarei stato uno dei tanti. Qui invece mi sento pioniere con un grande progetto sul vino di Roma destinato al mondo». Così l'imprenditore tedesco Anton F. Börner spiega il progetto nato una quindicina di anni fa di fare grandi vini a Velletri, in un territorio vulcanico in quella parte dei Castelli Romani che guarda al mar Tirreno.

L'azienda si chiama Ômina Romana (ômen in latino vuol dire buon presagio) e fu acquistata nel 2007 dalla famiglia Börner, che poi ha saputo farsi affiancare da un team di professionisti a misura delle proprie non banali ambizioni. Oltre alla figlia Katharina, che gestisce a tempo pieno l'azienda, lavorano per OM l'agronoma Paola Pacheco, l'enologo residente Simone Sarnà e il consulente Claudio Gori, che con i Börner condivide la convinzione che questo territorio a volte un po' svilito dalla produzione corrente sia in grado di puntare molto in alto.

Dai sessanta ettari vitati l'azienda che ha come simbolo una fenice stilizzata produce un pugno di etichette alcune delle quali davvero interessanti, che abbiamo avuto occasione di assaggiare in un pranzo di qualche giorno fa al Vun del Park Hyatt di Milano (due stelle Michelin).

Ci hanno particolarmente colpito tra i bianchi il Viogner dell'annata 2016, elegante e vigoroso, con un piacevolissimo profumo di albicocche mature; e tra i rossi il grandioso Cabernet Franc che non esibisce il tono erbaceo spesso un po' corrivo di questa tipologia ma è di una verticalità ricercatamente bordolese. Abbiamo assaggiato anche uno Chardonnay, un Merlot e il Ceres, un sofisticato blend di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Tutte etichette che hanno molto da dire, in tedesco e in romano.

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