Credo che Milano stia vivendo una grande opportunità. È una città che ha gli occhi puntati su quello che verrà e, al tempo stesso, un luogo legato a una storia molto particolare, per quanto riguarda la qualità architettonica: ha sempre prestato attenzione alla qualità del manufatto, alla natura dell'edificio. La stessa grande tradizione milanese del design è legata anche alla qualità degli immobili. Questa cultura si è evoluta nel tempo, soprattutto recentemente, in direzione di un forte legame con i temi ambientali. Una tendenza che si accentuerà negli anni a venire. Ad esempio, il lavoro compiuto da Andreas Kipar, il paesaggista che ha legato l'immagine di Milano ai «Raggi Verdi» - una nuova rete di percorsi pedonali e ciclabili che arricchisce di verde il tessuto urbano - è il segnale importante della reinterpretazione di quello che, per la città, è il principio di qualità.
Milano deve investire di più su questo, anche per costruire l'immagine forte di una identità che la città ha sempre avuto e che non si riduce solo alla sua valenza commerciale. Una immagine che, nel tempo, si va trasformando con nuovi caratteri identitari. Innanzitutto, un tema di natura urbanistica che corrisponde a un maggiore investimento nello spazio pubblico; poi, una nuova generazione di edifici ecologici. Si tratta già adesso di due priorità che, nel tempo, diventeranno sempre più importanti. Un fattore rilevante è il tema della riqualificazione urbana. Un altro progetto esemplare riguarda Aler: si tratta di un intervento che vuole recuperare quattro torri degli anni Ottanta nel quartiere Moncucco, nel sud di Milano. Il progetto non avrà soltanto un impatto di natura sociale. Oltre al miglioramento della qualità di vita degli abitanti, infatti, comporterà anche un piano di riqualificazione ambientale: smantellamento dell'amianto, miglioramento delle performance energetiche e aggiunta di due nuovi piani dedicati a una casa per studenti. Una filosofia di intervento che, se da una parte è dedicata al recupero dell'edificio - quindi anche ad una sua nuova qualità estetica -, è finalizzata anche ad un miglioramento del mix sociale.
Ci sono due argomenti di potenziale conflitto sociale e politico, che metteranno alla prova la nostra capacità di dare risposte: il primo riguarda i temi dell'inquinamento e della qualità di vita delle persone. Il secondo consiste nelle strategie che la politica saprà mettere in atto per rispondere. C'è un bisogno sempre più impellente di dare risposte ai problemi ambientali: l'inquinamento, i trasporti, la salute pubblica. E le risposte devono riguardare i nuovi modi dell'abitare. Non credo esista una soluzione unica e definitiva, tutti possono dare il loro contributo di idee. Il mio lavoro contribuisce in minima parte a risolvere il problema, ma la somma di tanti piccoli contributi potrà portare a una grande risposta. E' una strada possibile per Milano, anzi, è un percorso già iniziato: lavoriamo sull'esistente, correggiamo eventuali errori del passato più o meno recente.
*architetto
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