Un viado ucciso nel palazzo delle lucciole

Il peruviano è stato ammazzato a coltellate. Il condominio già oggetto di diverse denunce

E alla fine c’è scappato il morto. Dopo anni di denunce e proteste per la presenza, quasi esclusiva, di lucciole e viados nel condominio di via Sammartini 33, l’ennesima rissa si è conclusa con un omicidio. Si tratta di un peruviano di 41 anni, in Italia da 15, colpito da tre o quattro coltellate al volto. Le indagini sono orientate tra gli amici della vittima, romeni che lui era solito ospitare, e i suoi clienti.
L’uomo, di cui i carabinieri non hanno ancora fornito il nome perché c’è una sorella che vive in Italia da avvertire, è stato visto per l’ultima volta intorno alle 9.30 quando è rientrato nello stabile da cui era uscito di buon’ora.
Alle 10.30 una vicina sente delle urla provenire dal suo monolocale al sesto piano. Preoccupata scende dal portinaio che chiama il 112. I carabinieri trovano il corpo nel piccolo ingresso, seminudo e con il volto, su cui ha infierito l’assassino, trasformato in una maschera di sangue. L’appartamento è relativamente in ordine, quindi sembra una lite degenerata più che un tentativo di rapina.
Poco o nulla emerge dal passato della vittima, se non che era stato curato per un tumore e che dovrebbe essere affetto da Aids.

Per il resto il solito degrado, simile a quello dei molti inquilini dello stabile, da anni all’attenzione dell’opinione pubblica, per gli schiamazzi, le risse e lo spaccio di droga. Giusto un anno fa vennero sequestrati una decina di appartamenti, affittati in nero a lucciole e viados irregolari, di proprietà di un nobile toscano, denunciato per favoreggiamento.

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