Giorgio Napolitano

Henry Kissinger lo definì "my favourite communist". Dalla militanza partigiana allo scontro con Berlinguer, dal sostegno incondizionato all'Urss alla nascita del Partito democratico: per oltre sessant'anni Napolitano segna la storia del più grande partito di sinistra d'Italia

Sergio Rame
Dai carrarmati sovietici al Quirinale: storia del compagno Giorgio

Il presidente della Repubblica, intervenendo al Quirinale per i consueti auguri alle cariche dello Stato, ripercorre l'ultimo periodo politico del paese e rivendica le sue scelte: "Non c'è stato nessuno strappo, nessuna sospensione della democrazia col governo Monti. Era mio preciso dovere istituzionale evitare un immediato scioglimento della Camere e il ricorso alle urne". Poi sulla crisi economica avverte: "Nemmeno con l’ultimo consiglio europeo è stata eretta una barriera di corresponsabilità e solidarietà sufficiente per bloccare attacchi pesanti. I rischi per l'Italia sono ancora evidenti"

Domenico Ferrara
Napolitano: "Nessuna democrazia sospesa" Ma il Cav: "Il governo Monti è un'anomalia"
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