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Javier Milei

Javier Milei, economista, outsider e oggi presidente dell’Argentina, firma con Il cammino del libertario (Rubbettino) un libro che è insieme autobiografia, pamphlet e granata lanciata contro il conformismo progressista che domina il dibattito pubblico

Nicola Porro
Javier Milei, dietro la motosega c’è un pensiero

Molti dicono che Javier Milei sia pazzo, eppure gli argentini gli hanno dato fiducia, così come milioni di persone negli Stati Uniti hanno dato fiducia a un altro pazzo, Donald Trump. E mentre il primo sta risanando l'Argentina, il secondo sta portando la tregua (e forse la pace) in Medioriente. I soliti benpensanti quando non sanno come squalificare un nemico molto bravo e pure carismatico, seppure un po' eccentrico, dicono che è un pazzo.

Francesco Maria Del Vigo
M.A.R.C. - "Sempre meglio i pazzi che i cog..."

A far paura, più che la retorica e i comportamenti un po' sopra le righe è il suo parlare chiaro e così smascherare la realtà politica costruita in Argentina ma anche nell'intero mondo occidentale nel corso del Novecento

Carlo Marsonet
Smaschera lo statalismo: ecco perché Milei fa paura

In Argentina Javier Milei non solo ha vinto ma ha stravinto. Il giorno dopo tutti i giornali di sinistra erano sorpresi. Ha preso voti non solo a Buenos Aires ma anche nelle zone rurali. Dopo due anni di tagli, in cui non ha dato reddito di cittadinanza, ha vinto. A sinistra nessuno se l'aspettava, ha vinto come un fulmine a ciel sereno. Invece no: ha vinto come molti analisti avevano previsto, perché ha dato un futuro all'Argentina, perché è riuscito a rompere la narrazione progressista dell'unico stato possibile che paga tutto a tutti, fino ad andare in bancarotta. Ma anche questa volta la sinistra italiana, così come quella mondiale, non ci aveva capito nulla

Francesco Maria Del Vigo
M.A.R.C. - "Non avevano capito una motosega di quello che stava accadendo in Argentina"

Milei rappresenta un caso. Fa le cose che ha promesso. E ciò che promette, proprio grazie al disastro che ha ereditato, è dirompente

Nicola Porro
Il solito tic dei radical chic
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