Le dimissioni del generale Michael Flynn, consigliere alla sicurezza nazionale – l’uomo più vicino a Mosca dell’entourage di Donald Trump – e le dichiarazioni della Casa Bianca sulla Crimea (“deve tornare all’Ucraina”): due pessime notizie per chi si aspettava, date le premesse, un rapido riavvicinamento tra il Cremlino e Washington
