Lo scandalo delle mail rubate al Comitato Nazionale Democratico, diffuse da Wikileaks, sarebbe un’azione guidata dalla Russia per favorire Donald Trump e mettere in difficoltà la candidata democratica, Hillary Clinton. Così, con un’accusa degna di una spy story, Robby Mook, il capo della campagna elettorale della Clinton, cerca di rimediare all’imbarazzo dei democratici, dopo la pubblicazione da parte di Wikileaks di quasi 20mila email, che mostrano come la leadership del partito abbia cercato di favorire in tutti i modi la candidatura della Clinton, rispetto a quella di Bernie Sanders, attraverso una serie di stratagemmi e di operazioni mediatiche volte a screditarlo.
Alessandra Benignetti