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"Un altro anno di fallimenti": e' quanto si legge su di uno striscione appeso stamani da attivisti di Extinction Rebellion dalla tettoia dell'ingresso del Grattacielo Piemonte, sede della Regione a Torino, dopo avere incollato sui vetri appena sopra la scritta: "La Regione osserva, il Piemonte affonda". "Il riferimento - spiegano gli attivisti - e' alla dichiarazione di emergenza climatica, a prima firma Maurizio Marrone (Fdi), approvata nel 2020 dal Consiglio regionale del Piemonte, a cui pero' non hanno fatto seguito politiche concrete". "Nonostante avessero approvato una dichiarazione d'emergenza puramente ideologica, a distanza di cinque anni nessuno degli impegni assunti in quella dichiarazione e' stato oggi portato a termine" racconta Sacha di Extinction Rebellion

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Maxi scritta per il clima di Extinction Rebellion al Grattacielo Piemonte

Durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative promosse per il Giorno della Memoria, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni, commenta la polemica nata sull'immagine proiettata sulla Piramide Cestia: "Queste scritte mostrano un desiderio che va oltre alla critica". L'immagine citava questa frase: "Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz, vi sareste schierati con Hitler", un testo contro le ong. La frase infatti fa riferimento ai loghi di Amnesty International, Emergency, Medici senza Frontiere, Croce Rossa Italiana e Anpi. Gli autori di tale azione sono finora ignoti. (NPK). Fonte: Palazzo Chigi

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Giorno della memoria, Di Segni: "Queste scritte mostrano un desiderio che va oltre alla critica"

L'ultima follia di Maurizio Landini riguarda la ricchezza. Il leader della CGIL propone di mettere un tetto alle proporità mobiliari. Si tratta di una proposta a dir poco ridicola perché nessuno può imporre agli altri quanto accumulare in termini di denaro o qualunque altra cosa. Questi sembrano discorsi da chi alza il gomito. Per questo bisogna smettere di dire cose prive di logica, anche per mantenere un minimo di dignità, almeno formale

Vittorio Feltri
Piccoli uomini crescono

Papa Francesco non se la sente di leggere le nove pagine del discoso preparato per il Giubileo per la comunicazione. Prende i fogli e li consegna a Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione. Che pensa di doverli leggere lui, ma non è così... Video di VaticanNews

Redazione
Curioso siparietto del Papa al Giubileo della comunicazione

Era il 25 gennaio 2016 quando di Giulio Regeni, ricercatore originario di Fiumicello, Bassa friulana, allora 28enne, si persero le tracce a Il Cairo. Il suo cadavere, con evidenti segni di tortura, fu ritrovato il 3 febbraio successivo lungo l'autostrada che collega la capitale egiziana ad Alessandria. Da nove anni prosegue la battaglia dei genitori, Claudio e Paola Regeni, per ottenere giustizia e verita' sulle circostanze della sua morte. Lo scorso febbraio, dopo alcuni stop and go, e' iniziato il processo a carico dei quattro 007 egiziani ritenuti responsabili del sequestro e della morte di Giulio

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Giulio Regeni, la scomparsa nove anni fa

"Credo nella giustizia italiana, Amanda mi ha calunniato, mi aspetto, anche se non mi ha mai chiesto scusa, che la condanna di calunnia nei miei confronti sia confermata. Ho la famiglia, tanti amici, in Italia ho trovato sostegno anche nei miei avvocati. Speriamo di mettere fine a questa vicenda e che la condanna di calunnia accompagni Amanda per il resto della vita". Lo ha dichiarato Patrick Lumumba, prima di entrare in Cassazione per il processo che vede imputata Amanda Knox, accusata di calunnia ai danni dello stesso Patrick Lumumba. I supremi giudici della prima sezione penale dovranno esprimersi in merito alla sentenza della Corte d'assise d'Appello di Firenze dello scorso giugno che ha condannato a tre anni di reclusione la cittadina americana.

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Omicidio Meredith, Lumumba: "Mai scuse da Amanda, sia condannata"

Un incendio e' divampato sulla piattaforma petrolifera "Campo Rospo Mare", al largo della costa molisana. L'emergenza e' scattata intorno alle 14. Sul posto si e' diretta la motovedetta della Guardia costiera di Termoli (Campobasso). L'incendio e' partito da una vasca di contenimento situata sulla piattaforma B. Non si e' esteso al resto degli ambienti, e' rimasto contenuto ed e' stato estinto sia dall'impianto antincendio presente nella struttura che dai vigili del fuoco giunti a bordo della motovedetta della Capitaneria di porto. I 19 operai presenti sulla struttura sono tutti riusciti a mettersi in salvo su un'imbarcazione in dotazione alla piattaforma stessa. All'arrivo dei soccorritori sono state completate le operazioni di spegnimento del rogo. Nel frattempo sono partiti due mezzi navali e due aerei della Guardia costiera, un rimorchiatore dal porto di Termoli ed un altro mezzo antinquinamento da Ortona per valutare la situazione in mare. Sull'episodio e' in corso un'indagine.

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Fiamme sulla piattaforma petrolifera, l'intervento della Guardia costiera
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