elezioni

La campagna elettorale americana si fa sempre più incandescente. La decisione del direttore del Federal Bureau of Investigation (Fbi) James Comey, di riaprire le indagini a carico della candidata democratica alla presidenza Usa, Hillay Clinton, ha scatenato un vero e proprio putiferio nel Paese

Matteo Carnieletto
Wikileaks, forze speciali e Fbi: Ecco chi fa la "guerra" a Hillary

Il politologo Edward Luttwak: "Dal vaso di Pandora, appena scoperchiato, verrano fuori altri scandali. Scandali per l'intera famiglia. Non solo Hillary, non solo Bill, non solo la Fondazione, ma anche la figlia Chelsea"

Angelo Scarano
Luttwak: "Il vizietto della figlia dei Clinton"

In molti, all’interno dell’entourage repubblicano, vanno dicendo che le elezioni Usa del prossimo 8 novembre saranno truccate. Primo fra tutti, Donald Trump, che ha anche detto che non accetterà il risultato del voto (ma solo in caso di sconfitta). Dubbi e timori di una campagna elettorale sempre più combattuta, talvolta anche con l’insulto

Matteo Carnieletto
Clinton propose di manipolare l'esito delle elezioni palestinesi

Il quarto capitolo dell’analisi comparata delle prese di posizione compiute da Donald Trump e Hillary Clinton in vista delle elezioni presidenziali statunitensi dell’8 novembre verte completamente sugli approcci dei due candidati alle principali questioni che negli ultimi anni hanno animato e diviso la società americana

Andrea Muratore
Clima, sanità e istruzione Idee di Hillary e Trump

L'allarme è stato lanciato dal Daily Caller, quotidiano on-line di stampo conservatore. Alle prossime elezioni americane, un'azienda legata a George Soros controllerà "le macchine per le votazioni in sedici Stati" americani. Tra questi anche quelli che rappresentano veri e propri campi di battaglia per Hillary Clinton e Donald Trump, come Arizona, Colorado, Florida, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Virginia

Matteo Carnieletto
Ecco chi c'è dietro alla società che raccoglie i voti alle elezioni

Si sono da poco concluse le elezioni in Montenegro. Secondo le prime proiezioni, il primo ministro Milo Djukanovic e il suo Partito Democratico dei Socialisti (DPS) sono saldamente in testa. Secondo i calcoli del Centro per il monitoraggio e la ricerca (CEMI), sulla base di un campione statistico, il Dps è al 41,1 per cento dei voti (36 dei 81 seggi in Parlamento). Seguono il Fronte Democratico (opposizione) al 20,3%, La Chiave al 10,7%, i democratici del Montenegro al 9.6% e i Socialdemocratici al 5%

Daniele Bellocchio
Elezioni in Montenegro, ​ecco i primi risultati
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