Il ministro ottimista: "Rimbalzo del Pil maggiore del previsto"

Il ministro ottimista: "Rimbalzo del Pil maggiore del previsto"
Il disastro del Pil del secondo trimestre 2020 - dovuto al Coronavirus e a come è stato gestito il suo controllo - è superiore al previsto sia dal punto congiunturale
L'Istat corregge al ribasso il secondo trimestre: -12,8%. Gualtieri: "Più entrate fiscali, ci sarà un rimbalzo"
Dai dati Istat emerge che nel secondo trimestre del 2020 il Pil è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente. Non si era mai registrato un calo così consistente dal 1995.
L'Istat sottolinea che: "La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici
dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate".
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi:
- agricoltura diminuzione del 3,7%
- industria diminuzione del 20,2%
- servizi diminuzione dell'11%
La spesa delle famiglie è diminuita del 12,4% in particolare:
- acquisti di beni durevoli diminuiti del 21,4%,
- acquisti di beni non durevoli diminuiti del 4,4%,
- acquisti di servizi diminuiti del 15,8%
- acquisti di beni semidurevoli diminuiti del 15,1%
L’Istat ha rivisto al ribasso i dati del Pil. La stima preliminare evidenziava una contrazione del 12,4% su base congiunturale e del 17,3% su base tendenziale
Secondo un report di Fitch Ratings, a causa dell’emergenza sanitaria l’Italia si ritroverà al termine del quinquennio 2020-2025 con un saldo di crescita zero
Pil 2020 a -11,4% (Commissione Ue), soldi per la spesa in esaurimento per il 30% degli italiani (Bankitalia), il 39% delle imprese chiuderà (Istat)
Fin dall'inizio era apparso chiaro a molti che la pandemia sanitaria avrebbe presto favorito una deriva statalista e che tutto questo avrebbe aggravato la crisi economica conseguente all'adozione del lockdown
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