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Un Sinner 17enne si racconta: dagli inizi alle prime vittorie, con una forza e determinazione evidente già da allora. "Il mio papà mi ha dato per la prima volta la racchetta in mano poi a 14 anni ho deciso di diventare il professionista, è nata un po' così poi sono andato a Bordighera e ora mi alleno tutti i giorni", ha detto in un'intervista di sei anni fa. Da allora tanto è cambiato, la storia di un regalo prezioso che ha dato il via alla carriera del campione, primo vincitore di Wimbledon italiano. "La strada è ancora lunga - ha detto - la vita da discoteca? Non mi piace neanche, piuttosto preferisco bere una CocaCola", ha raccontato ridendo

Ansa
Sinner a 17 anni: "Papà mi ha dato per la prima volta la racchetta in mano"

Non è solo una questione di eleganza o di maturità. L'eroe che cade e si rialza è uno schema narrativo universale

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C’era una volta uno sport in cui gli allenatori pensavano solo a se stessi. Oggi invece c’è uno sport italiano nel quale i soldi sono serviti per investire su decine di tornei grandi e piccoli che hanno alzato il livello

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