Le notizie non muoiono sulla carta,
né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove.
Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta,
né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove.
Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo
Vincente, scorbutico, affascinante, arrogante: un po’ come Mancini Ecco la cronaca dell’avvicendamento. Inventata, certo: però...
Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo
Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo
Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo
Le notizie non muoiono sulla carta,
né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove.
Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo
Sullo scaffale in alto delle librerie di casa stanno i libri non freschi di stampa e non recensiti da tutti i giornali. Ma da leggere. Come «Nel Giappone spettrale», di Lafcadio Hearn (Tranchida, 1991, a cura di Gabriella Rovagnati)