Fabio Polese

Foto profilo di Fabio Polese

Nato in provincia di Perugia nel 1984, sono un giornalista e fotoreporter freelance di base in Thailandia. Amante delle tradizioni asiatiche, di avventure e delle cose che “non si possono fare”, sono sempre a caccia di storie da raccontare. Ho realizzato reportage in diverse zone calde del mondo, documentando guerre, culture dimenticate e popoli oppressi. Per Eclettica Edizioni ho scritto il libro inchiesta “Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero” (2012), “Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà” (2015), “Terra sacra e guerriglia” (2018), “Sak Yant. Inchiostro magico” (2019) e “Borderline. Storie dai confini del mondo” (2019). Per Mursia “I Guerrieri di Dio. Hezbollah: dalle origini al conflitto in Siria” (2017).  
 

Alta tensione lungo il confine tra Libano e Siria. Secondo quanto riporta la televisione libaneseAl-Manar, all’inizio di maggio i miliziani del Fronte al-Nusra e quelli di altri gruppi radicali, avrebbero lanciato numerosi razzi e colpi di mortaio nelle zone controllate dai combattenti sciiti libanesi e dall’esercito governativo siriano nelle città di Wadi Barada, al-Kfeir, Zabadani, Serghaya e Hreira

Fabio Polese
Siria, inizia seconda fase ​degli Hezbollah libanesi

Siamo in Mozambico. È l’alba del 19 maggio 1987. Almerigo Grilz è al seguito dei guerriglieri della Renamo che si oppongono ai filosovietici della Frelimo. Sta filmando un attacco nell’ex zuccherificio della città di Caia. Il primo assalto viene respinto dai governativi e i ribelli ne provano un secondo. Anche questo tentativo non va a buon fine. La guerriglia della Renamo è costretta alla ritirata. Almerigo è con loro in prima linea. Sta filmando, quando, all’improvviso, una pallottola lo colpisce alla nuca. È il primo giornalista di guerra italiano caduto su un campo di battaglia dalla fine della seconda guerra mondiale. Ma anche, come ricorda il suo amico e collega Gian Micalessin, “il più ignorato e dimenticato dai grandi media”

Fabio Polese
In ricordo di Almerigo e di altri reporter caduti

I jihadisti nigeriani sarebbero in marcia verso la Libia per rafforzare i miliziani dell’ISIS di Sirte. Altri, invece, starebbero raggiungendo la Siria

Fabio Polese
L'alleanza tra Boko Haram e Stato Islamico è sempre più allarmante

Lo scontro a fuoco, avvenuto nell’isola di Negros, ha provocato la morte di tre soldati governativi. Rodrigo Duterte, nuovo presidente del Paese, pochi giorni fa aveva detto di voler riprendere i colloqui di pace con i guerriglieri

Fabio Polese
Filippine, scontri tra esercito e ribelli comunisti

Jo Decuyper, il capo della polizia ferroviaria, non avrebbe letto una mail dove veniva ordinato di chiudere la metropolitana e le stazioni ferroviarie di Bruxelles

Fabio Polese
Attentato a Bruxelles: un click poteva evitare l'attacco alla metro?

Si chiamava Robert Gerard Sands. Ma per tutti era Bobby, Bobby Sands. Un ragazzo come tanti, cresciuto in una Belfast difficile e piena di odio. Nato il 9 marzo del 1954, ad Abbots Cross, sobborgo settentrionale della città nordirlandese, fu costretto a trasferirsi diverse volte, a causa delle constanti intimidazioni subite dai lealisti. Nel 1972, proprio per queste minacce continue, venne obbligato ad abbandonare anche il lavoro

Fabio Polese
Bobby Sands, martire di tutti i popoli in lotta
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