Colpito nell'87 mentre filmava l'assalto dei ribelli alla città di Caia. Ora una targa in suo ricordo
Fausto Biloslavo ha raggiunto la periferia di Caia, dove il 19 maggio del 1987 è morto Almerigo Grilz. È qui che, in un combattimento tra il Frilimo e la Renamo, il reporter è stato colpito alla nuca da un cecchino. Filmando la propria morte

Fausto Biloslavo affigge la targa sull'albero di mutongo che custodisce la salma di Almerigo Grilz. Affinché tutti sappiano che l'inviato ignoto, che fortunatamente ignoto non è più, riposa là dove ha trovato la morte. Proprio come aveva sempre detto ai suoi amici

Fausto Biloslavo raggiunge l'albero sotto al quale è stato seppellito Almerigo Grilz dopo aver trovato la morte in Mozambico il 19 maggio del 1987. È la prima tappa di un reportage che ripercorrerà gli ultimi momenti del primo reporter di guerra italiano ucciso in conflitto dopo la fine della Seconda guerra mondiale

Il reporter morì in Mozambico nel 1987. Ora una "missione" porterà la lapide lì dove è sepolto

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