Marcello Veneziani

Quando ho letto di quella preside messinese già condannata che usava il bidello come suo autista personale, ho pensato a mio padre...

Marcello Veneziani
La sana corruzione ai tempi del baratto

Com’era viva l’Italia il 17 febbraio di vent’anni fa, quando scoppiò Mani pulite. Si credeva davvero che un Paese si stesse svegliando, a cavallo di movi­menti, referendum e magistrati

Marcello Veneziani
Tonino, l'unico souvenir di un ventennio

L’Italia è finita, andate in pace. Aveva paura del suo passato, ora ha ufficialmente paura del suo futu­ro. Che campa a fare? Ma sì, condivido a una a una le ragioni che hanno portato Monti a non candida­re Roma alle Olimpiadi

Marcello Veneziani
E l'Italia si candida all'estinzione

Da oggi aleggia l'Avvento del Molleggiato a San­remo. Io preferisco Adriano che canta a Ce­lentano che parla. Adriano che canta accende il cuore, Celentano che parla spegne il cervello

Marcello Veneziani
Celentano, l’attesa del suo avvento

Sarà una coincidenza, ma da quan­do c’è Monti i tg sono dei bolletti­ni sul maltempo. Con i tecnici al go­verno la politica cede il posto al me­teo.

Marcello Veneziani
L'era glaciale del governo Monti

Alla vigilia di Mani Pulite, vent’anni fa, a Milano il circolo dei pugliesi fes­teggiava il capolinea della metropolita­na dedicato al mio paese, Bisceglie

Marcello Veneziani
Avevamo le Mani Pulite, abbiamo le mani vuote

Presidente Napolitano, mi dispiace, ma non ci stiamo. Ricordando ieri le foibe lei se l’è presa con "le derive nazionalistiche europee", attribuendo a esse l’eccidio di migliaia di istriani, dalmati e dei partigiani bian­chi

Marcello Veneziani
Le foibe? Caro presidente, furono i comunisti

Da ragazzo non avrei mai pensato che l’unico punto fermo della mia vita sarebbe stato la Regina Elisabetta d’Inghilterra. È lei l’unica donna della mia vita che dura ancora

Marcello Veneziani
Salve o regina, mater del posto fisso
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica