George Clooney è un buon attore (meno in versione regista) ma come filosofo politico continuiamo a preferirgli Thomas Hobbes e Carl Schmitt
George Clooney è un buon attore (meno in versione regista) ma come filosofo politico continuiamo a preferirgli Thomas Hobbes e Carl Schmitt
Ci ha sorpreso, ma poi purtroppo neanche tanto, che questo sia stato l'unico quotidiano a fornire adeguato risalto alla notizia che il Pd avrebbe voluto (vorrebbe?) farci entrare la polizia in casa al cenone di Natale e di Capodanno
n Italia si pubblicano libri sull'ultimo politico peone e persino sue biografie, eppure fino ad oggi nessuno aveva pensato di scrivere un libro su Giorgia Meloni.
Non siamo quelli che si scandalizzano per l'uso del torpiloquio che, da Dante a Pasolini passando per Cesare Alfieri e Carlo Emilio Gadda, caratterizza il genere letterario dell'invettiva politica.
Avevano ragione i due filosofi tedeschi, Adorno e Horkheimer, nella modernità barbarie e cultura coincidono
Margaret MacMillan riflette sull'inevitabilità dei conflitti e sul perché la lotta affascina gli uomini
Che oggi non esista più opposizione sarebbe esagerato crederlo. Sulla spinta di Silvio Berlusconi, il centrodestra non ha certo sostenuto che da questo momento appoggerà il governo.
Uno dei temi ricorrenti dei conservatori e dei reazionari, club ai quali siamo orgogliosi di appartenere, è sempre stato quello che gli studenti protestano solo al fine di trovare un nobile motivo per disertare le aule
Davvero qualcuno pensa sul serio che sia indifferente avere una presidenza Biden, che potremmo già chiamare Biden/Harris, vista l'enfasi sul vicepresidente, mai cosi accentuata?
Alcuni ricorderanno che, nel 2013, per spiegare il risultato deludente di un Pd dato per trionfatore, l'allora segretario Bersani coniò la litote della "non vittoria".