Sofia Dinolfo

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Sono nata il 30 marzo del 1982 ad Agrigento e sin da piccola ho chiesto ai miei genitori un microfono per avvicinarmi a chi mi stesse vicino e domandare qualsiasi cosa mi passasse per la mente. Guardavo i telegiornali e poi imitavo i giornalisti raccontando a modo mio quello che avevo appena ascoltato. Quella passione non mi ha mai abbandonato pur intraprendendo, una volta cresciuta, gli studi di Giurisprudenza. Appena laureata, non ho pensato di fare l’avvocato ma di andare avanti con il settore del giornalismo che nel frattempo non avevo mai accantonato coltivandolo come hobby. Ed ecco che poi sono arrivate le prime esperienze lavorative effettive: dalla conduzione di una trasmissione di calcio in una tv locale (dal 2006 al 2009), all’approccio con la cronaca tramite il quotidiano cartaceo La Sicilia (dal 2010 al 2012). Poi quella che, a livello personale, ha rappresentato una vera e propria palestra nella mia crescita lavorativa: il giornalismo televisivo. Dal 2011 al 2016, sempre ad Agrigento, mi sono occupata della stesura di servizi televisivi, della conduzione del telegiornale, della realizzazione e conduzione di programmi spaziando fra tutti i colori della cronaca, ma anche nel settore della medicina. Negli anni successivi ho intrapreso l’esperienza giornalistica in radio confrontandomi con una nuova metodologia di approccio al pubblico che mi ha spinto ad amare ancor di più questo lavoro. Scrivo per il Giornale.it assumendo con impegno ed orgoglio il dovere di raccontare ai lettori i fatti di cronaca di principale interesse.

Si tratta di un 57enne di Favara, nel territorio di Agrigento. I carabinieri erano impegnati in un controllo del territorio sul rispetto del decreto per il contenimento del coronavirus. Hanno quindi notato i movimenti sospetti del pusher e, dopo un inseguimento, lo hanno arrestato

Sofia Dinolfo
Esce di casa per spacciare cocaina: scappa all'Alt e viene arrestato

Era uscito di casa per spacciare la cocaina ma è stato sorpreso dai carabinieri ed arrestato. Il fatto è successo a Favara, nella provincia di Agrigento. I militari erano impegnati in un servizio di controllo del territorio per verificare il rispetto da parte dei cittadini del decreto sul contenimento del coronavirus. L’uomo, un 57enne del posto, dopo essere stato fermato dai militari, ha tentato la fuga. È stato bloccato e trovato in possesso dello stupefacente destinato alo spaccio. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.

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I controlli che hanno portato all'arresto del pusher agrigentino

Il procuratore di Agrigento ha diffuso una circolare agli organi competenti affinché venga data massima priorità alle segnalazioni di notizie relative ad epidemia, epidemia dolosa e false attestazioni a pubblico ufficiale. "Se le violazioni all'art. 650 del C.p. non si laorano subito, cadranno in prescrizione"

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"Rischio prescrizione delle denunce": l'allarme del procuratore di Agrigento

Proseguono le indagini degli inquirenti dopo il ritrovamento di un altro involucro di droga sulle spiagge agrigentine. Si stanno seguendo più piste ma si è ben lontani dalla soluzione del caso

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Quel mistero legato ai ritrovamenti di hashish sulle coste siciliane

Nell'ambito dei controlli eseguiti dai carabinieri di Catania, sono state scoperte 36 persone sotto casa a prendere parte ad una festa di ballo. Alcuni ragazzi fumavano anche gli spinelli. Tutti denunciati

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Festa di ballo in strada e spinelli: scattano le denunce

Un ritrovamento inaspettato da parte dei militari della guardia di finanza nel territorio di Foggia. Nel corso dei controlli sono state rinvenute in diverse attività commerciali e farmacie altre mascherine non sicure. In alcuni casi realizzate anche con i filtri utilizzati per il piano cottura

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La coppa da reggiseno come mascherina in vendita: scattate le denunce

Coppe anatomiche da donna come mascherine di protezione individuale. È questa una delle scoperte fatte dai militari della guardia di finanza di Foggia durante i controlli finalizzati alla vendita sicura di dispositivi per la protezione dell’uomo nel periodo di emergenza da coronavirus. Le coppe erano pronte per essere destinate alla vendita sul mercato. Denunciato il titolare che adesso rischia una multa fino a 25.000 euro.

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Il sequestro delle coppe usate come mascherine nel foggiano

Sono ventimila le mascherine trovate all'interno di un deposito di Misterbianco appartenente ad un cittadino cinese. Tutto il materiale era destinato alla vendita in violazione delle normative sulla sicurezza della salute. Per l'imprenditore un ingente multa

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Vendeva mascherine nocive: denunciato un cittadino cinese

La guardia di finanza di Catania ha scoperto a Misterbianco un deposito con ventimila mascherine nocive alla salute dell’uomo. Il locale appartiene ad un cittadino cinese e tutto il materiale era destinato alla vendita. Le mascherine erano prive dell’indicazione Ce e non avevano le istruzioni in lingua italiana perché provenienti direttamente dalla Cina, senza alcuna documentazione contabile e fiscale che ne indicasse la legittima provenienza, ma anche la conformità alle disposizioni vigenti in materia sanitaria. Il titolare dell’attività è stato denunciato. Nei suoi confronti verrà irrogata una sanzione il cui importo potrebbe arrivare anche a duecentomila euro.

Sofia Dinolfo
Il sequestro delle ventimila mascherine a Misterbianco
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