
Siamo in estate e la voglia di crogiolarsi al sole è una costante di questa stagione. Esporsi ai raggi UV non significa solo ottenere una bella tintarella, ma anche fare il pieno di vitamina D. Attenzione, però, a farlo in maniera corretta. Ci sono, infatti, cinque comportamenti sbagliati che mettono a rischio la salute della pelle a breve e a lungo termine. Scopriamoli insieme in questo articolo.
Esposizione al sole: i cinque errori più comuni
I rischi di un'esposizione al sole non corretta spesso vengono sottovalutati. Secondo i dati dell'American Academy of Dermatology, cinque o più scottature con la formazione di vesciche tra i 15 e i 20 anni aumentano dell'80% la possibilità di sviluppare il melanoma e del 68% la probabilità di incorrere in altri tumori della pelle.
La pelle ha la capacità di "memorizzare" i danni che subisce. Prendere il sole in maniera indiscriminata comporta un'alterazione del DNA delle cellule cutanee che non sempre il sistema immunitario è in grado di riparare. Se quest'ultimo fallisce, nel tempo potrebbero svilupparsi mutazioni che spianano la strada al cancro.
Secondo gli esperti sono cinque gli errori più frequenti che si commettono quando ci si vuole abbronzare:
- Esporsi nelle ore sbagliate
- Usare protezioni solari scadute o sbagliate
- Dimenticare le zone sensibili
- Assumere farmaci
- Esporsi troppo nei primi giorni.
Esporsi nelle ore sbagliate
Tra le 11 di mattina e le 16 del pomeriggio è assolutamente sconsigliato esporsi al sole. Vi è la falsa credenza che durante questo arco temporale si possa ottenere un'abbronzatura più intensa, ma non è così. Infatti tra le 11 e le 16, poiché i raggi arrivano sulla terra in senso perpendicolare e poiché sono al massimo della loro intensità, aumenta solo il rischio di scottarsi.
Gli orari migliori per prendere il sole in sicurezza sono quelli del mattino (nelle prime ore della giornata fino alle 11) e quelli del pomeriggio (dalle 17 in poi). Anche quando i raggi sono meno aggressivi è necessario proteggersi con la crema solare dotata del filtro adeguato.
Usare protezioni solari scadute o sbagliate
Si crede erroneamente che una crema solare con un SPF alto limiti la possibilità di abbronzarsi. Nulla di più sbagliato. Al contrario, infatti, il fattore di protezione (che ricordiamo si sceglie in base al proprio fototipo) previene le scottature. E sono proprio queste ultime che, manifestandosi con rossori e spellature, impediscono una tintarella uniforme.
Attenzione, poi, a non utilizzare creme scadute poiché in tal caso la loro efficacia protettiva verrebbe meno. I solari hanno una scadenza: 12 mesi dopo l'apertura a patto, però, che siano stati ben chiusi e tenuti lontani da fonti di luce e di calore.
Dimenticare le zone sensibili
Viso, spalle, petto, ginocchia e piedi. Sono queste le zone del corpo che si scottano con più facilità. Quando si spalma la crema solare è bene abbondare in queste aree. Ma attenzione a farlo bene.
Gli esperti raccomandano di applicarla ogni due ore e di ripetere il gesto dopo aver fatto il bagno e dopo aver praticato attività fisica, anche in caso di prodotti resistenti all'acqua.
Inoltre è consigliata l'applicazione circa 20-30 minuti prima dell'esposizione per facilitare l'assorbimento e, quindi, l'efficacia del solare.
Assumere farmaci
Se si assumono particolari farmaci fotosensibilizzanti (contraccettivi orali, antibiotici, analgesici, antinfiammatori, antidepressivi, ansiolitici, antistaminici, antimicotici, diuretici, chemioterapici) non ci si deve esporre al sole poiché si potrebbero verificare due reazioni avverse: quella fototossica e quella fotoallergica.
La reazione fototossica è l'esito dell'interazione fra le radiazioni UVA, i farmaci o altre sostanze derivanti dal metabolismo degli stessi. Si verifica un'alterazione del DNA cellulare e, di conseguenza, una risposta infiammatoria della pelle che si manifesta con una sensazione di pizzicore e/o di bruciore.
La reazione fotoallergica, invece, si scatena nel momento in cui le radiazioni utraviolette modificano la struttura dei farmaci. Il sistema immunitario, riconoscendo i medicinali come estranei e pericolosi, dà vita a una reazione allergica che comporta orticaria, arrossamento e formazione di vesciche.
Esporsi troppo nei primi giorni
Per evitare le scottature e per ottenere una sana abbronzatura ci si deve esporre al sole in maniera graduale. I primi giorni è sufficiente una mezz'ora al giorno per abituare la cute senza rischiare di stressarla troppo.
Successivamente si possono raggiungere anche due o tre ore di
esposizione purché non siano continuative. Bisogna inoltre ricordare di rinfrescare la pelle ogni mezz'ora e, come abbiamo già detto, di riapplicare la crema solare ogni due ore.Leggi anche:
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