
I punti chiave
A tutti almeno una volta nella vita è capitato di incorrere nella congiuntivite, ovvero un processo infiammatorioa carico della congiuntiva, la membrana mucosa che ricopre il bulbo oculare e le palpebre. Di fondamentale importanza nel momento della diagnosi è la comprensione della natura di questo disturbo che può essere virale oppure batterico. Infatti, a seconda della causa scatenante, variano i sintomi e anche gli approcci terapeutici.
Le cause
Dati alla mano, la congiuntivite virale è più comune rispetto a quella batterica. Non a caso le forme virali rappresentano dal 50% al 90% di tutti i casi. Le cause, ovviamente, cambiano per entrambe le tipologie.
Congiuntivite virale
A provocarla è un virus e spesso la malattia si associa ad infezioni delle vie respiratorie come il comune raffreddore, il mal di gola e la tosse. Tra i patogeni maggiormente coinvolti figurano gli adenovirus. Più raramente, invece, l'infiammazione è sostenuta dall'herpes simplex, dall'herpes zoster, dal mollusco contagioso e dal picornavirus.
La congiuntivite virale è molto contagiosa. La trasmissione del virus può avvenire mediante il contatto con microgoccioline di saliva emesse con starnuti o colpi di tosse, ma anche in seguito al contatto tra le mani sporche e gli occhi. Dopo l'avvento dei sintomi si è contagiosi per circa dieci-dodici giorni.
Congiuntivite batterica
La congiuntivite batterica, come suggerisce il nome stesso, è appunto sostenuta da batteri. I patogeni più comuni sono lo Staphylococcus spp., lo Streptococcus pneumoniae, l'haemophilus influenzae. La trasmissione è identica a quella del processo infiammatorio di tipo virale.
Alcuni soggetti hanno un rischio maggiore di contrarre l'infezione: coloro che hanno contatti frequenti con soggetti infetti, le persone che usano le lenti a contatto, i pazienti affetti da sinusite, AIDS e malattie veneree. Infatti anche i bambini nati da madri infette possono essere colpiti dal disturbo subito dopo la nascita.
I sintomi
La sintomatologia della congiuntivite sia virale che batterica è pressoché simile. Essa include:
- Arrossamento dell'occhio
- Prurito e/o bruciore
- Sensibilità alla luce
- Sensazione di sabbia negli occhi
- Visione sfocata
- Palpebre gonfie.
Un'altra manifestazione tipica è la secrezione oculare. Nella forma virale questa è sierosa e di colore chiaro. Nella forma batterica, invece, è muco-purulenta e di colore giallo.
La terapia
Gli approcci terapeutici sono anch'essi differenti. Solitamente la congiuntivite virale è autolimitante, ovvero guarisce da sola. Se i sintomi sono lievi possono rivelarsi utili impacchi freddi sugli occhi che riducono il gonfiore e la pesantezza delle palpebre.
Se, invece, la sintomatologia è più fastidiosa si può ricorerre all'instillazione di colliri analgesici e antinfiammatori. Utili, altresì, le pomate oftalmiche lubrificanti ed umettanti.
Un po' più complesso è invece il trattamento della congiuntivite batterica. Lo specialista in questo caso prescrive colliri antibiotici spesso associati a colliri cortisonici dall'azione antinfiammatoria.
Al fine di evitare il pericoloso fenomeno dell'antibiotico-resistenza è fondamentale rispettare i tempi di cura e la posologia indicata dall'oculista.
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