I cinque segnali della pelle che dicono che soffri di ansia

La pelle, l'organo di confine tra la nostra interiorità e il mondo esterno, è spesso la sede in cui si manifestano le emozioni negative

I cinque segnali della pelle che dicono che soffri di ansia

La neurodermite, nota anche con il termine di lichen simplex cronico, è un'infiammazione della pelle che si manifesta con un'intensa sensazione di prurito. Il grattamento che ne deriva, a lungo andare, può dar luogo ad alterazioni cutanee quali desquamazione, discromie, secchezza e placche. Questo disturbo, che rientra nelle cosiddette malattie psicosomatiche, non è pericoloso, tuttavia può incidere negativamente sulla sfera psicosociale. Scopriamo insieme quali sono i sintomi tipici.

Le malattie psicosomatiche

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Non esiste una definizione precisa di malattie psicosomatiche. Si tratta di malesseri che possono essere definiti come delle risposte fisiche a dei disagi psicologici. Da sempre la mente parla attraverso il corpo e il suo interprete è il sistema nervoso simpatico che viene mantenuto in un continuo stato di eccitazione dalle emozioni negative e dallo stress eccessivo.

Le malattie psicosomatiche sono studiate dalla psicosomatica, una branca della medicina e della psicologia che, adottando una visione olistica, approfondisce le relazioni tra il "soma" e la "psiche".

L'indirizzo più recente di questo ramo è la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) il cui obiettivo è quello di chiarire le connessioni tra il funzionamento psicologico ("psico"), la secrezione di neurotrasmettitori a livello cerebrale ("neuro"), la secrezione degli ormoni da parte del sistema endocrino ("endocrino") e l'attività del sistema immunitario ("immunologia").

La pelle e la psicosomatica

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La pelle, l'organo più esteso del nostro corpo, svolge un ruolo fondamentale nell'omeostasi dell'organismo. Grazie alla sua funzione termostatica, immunitaria, secretiva e respiratoria, essa protegge il corpo e gli consente di mantenere costanti le proprie condizioni interne quando quelle ambientali variano.

Da un punto di vista psicosomatico è anche il confine tra la propria interiorità e il mondo circostante. Attraverso l'epidermide l'organismo riceve informazioni sensoriali e tattili e, a sua volta, trasmette emozioni e sensazioni mediante una grande varietà di sintomi.

Gli stati d'animo negativi (ansia, stress, rabbia, stanchezza, tristezza) si traducono in manifestazioni cutanee (prurito, rossore, desquamazione, bolle). Questo intenso legame tra la pelle e il sistema nervoso è stato scientificamente confermato. Entrambi, infatti, dallo stesso foglietto embrionale, l'ectoderma. Si parla, dunque, di una connessione presente sin dalle primissime fasi di sviluppo dell'individuo.

Le cause della neurodermite

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Tutti possono soffrire di neurodermite, tuttavia il disturbo interessa soprattutto i soggetti di età compresa tra i 20 e i 50 anni. Le cause precise non sono ancora note. Secondo la scienza il lichen simplex cronico scatena una serie di alterazioni che influenzano il modo in cui il sistema nervoso percepisce ed elabora le sensazioni di prurito.

Spesso gli individui con neurodermite presentano una riduzione della soglia di attivazione dei nocicettori cutanei, con conseguente ipersensibilità di pelle e mucose.

Gli stati d'ansia e lo stress giocano un ruolo essenziale nella sua insorgenza. Non devono essere sottovalutati anche alcuni fattori di rischio, come la dermatite atopica, la dermatite da contatto, la dermatite seborroica, le micosi e alcune forme di psoriasi.

I sintomi e le conseguenze della neurodermite

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La neurodermite può comparire in qualsiasi parte del corpo, però nella maggior parte dei casi si localizza nelle zone in cui è più semplice grattarsi: cuoio capelluto, collo, regione sottoscapolare, parte superiore del torace, schiena, braccia, pube e gambe. Nelle prime fasi l'unico sintomo è il prurito intenso. Successivamente compaiono secchezza e desquamazione.

Il grattamento continuo provoca l'ispessimento della pelle interessata dal problema e la formazione di discromie cutanee e di placche lichenificate. Le placche, di forma irregolare, ovale o rotondeggiante, sono costituite da un'area esterna di papule delimitate di colore brunastro e da un'area centrale di lesioni coperte da squame.

La neurodermite non è una patologia pericolosa per la vita, ma è in grado di influenzare in maniera negativa la quotidianità e il sonno notturno. Secondo uno studio pubblicato su Journal of sex & marital therapy, i pazienti tendono a soffrire anche di disfunzioni sessuali.

Un'altra ricerca pubblicata su Journal of the Indian Medical Association afferma che le persone con un'infiammazione cronica della pelle rischiano maggiormente di ammalarsi di depressione.

La cura della neurodermite

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Essendo la neurodermite un disturbo psicosomatico, la cura non può prescindere dalla gestione delle emozioni e dello stress mediante un percorso psicoterapeutico.

La sintomatologia può essere tenuta a bada mediante la somministrazione di farmaci contro il prurito (antistaminici, cerotti medicati con lidocaina o capsaicina) e l'infiammazione (cortisone per via orale o tramite infiltrazioni locali).

Nei pazienti in cui

i cortisonici non fanno effetto, possono essere indicati gli immunomodulatori topici. Quando le lesioni sono estese si ricorre con successo alla fototerapia.

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