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Bonus, sgravi, rinnovi: tutti gli aumenti in busta paga nel 2023

Dallo sgravio contributivo alla nuova riforma dell'Irpef ancora in fase di discussione, tutti gli interventi del governo per dare respiro alle tasche degli italiani

Bonus, sgravi, rinnovi: tutti gli aumenti in busta paga nel 2023

Stipendi aumentati in questo 2023 grazie a una serie di bonus e interventi pensati dal governo Meloni per dare ossigeno alle tasche degli italiani in questo momento di difficoltà economica.

Caro energia e inflazione hanno notevolmente gonfiato i prezzi, e un incremento delle retribuzioni era più che mai necessario. Oltre ad alcune misure temporanee, varate proprio per la situazione di difficoltà attuale, ci sono provvedimenti che andranno ad accrescere in modo strutturale gli stipendi degli italiani, a seconda del settore.

Lo sgravio contributivo

Questa misura riguarda tutti i lavoratori. Viene ridotta, in sostanza, la quota di contributi che il lavoratore viene chiamato a versare all’Inail in ogni busta paga. Uno sgravio del 2% era stato già introdotto nel 2022, ma viene riconfermato anche per il 2023, con addirittura la possibilità di salire al 3% per i redditi più bassi, che non superano i 1.923 euro. Si tratta, in sostanza, di un risparmio pari a 53,84 euro al mese nel primo caso e di 57,69 euro al mese nel secondo.

Il governo non solo intende procedere in tal senso, ma ha addirittura promesso un'ulteriore riduzione del cuneo fiscale al 5% nei prossimi anni.

I bonus per i dipendenti pubblici

Busta paga più sostanziosa per i dipendenti pubblici grazie a un bonus che interesserà tutto l'anno corrente, con tanto di tredicesima inclusa.

In attesa che si arrivi a un accordo sul rinnovo dei contratti 2022-2024, l'esecutivo ha previsto in Manovra un bonus dell’1,5% che sarà applicato sullo stipendio tabellare. Per fare un esempio, un dipendente che ha uno stipendio di 2mila euro al mese, otterrà una maggiorazione di 30 euro al lordo delle imposte.

I bonus per i dipendenti del settore commerciale

Bonus in busta paga anche per i lavoratori del settore commerciale, nello specifico per i dipendenti che si riferiscono ai contratti delle sezioni Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione e Cooperative.

È previsto un bonus una tantum di 350 euro (200 in busta paga a gennaio, i restanti 150 entro il mese di marzo). A partire da aprile 2023 ci sarà poi un aumento di 30 euro al mese che varrà come anticipo dell'adeguamento degli stipendi atteso per il prossimo anno.

Doverosa una precisazione: tali importi riguardano il IV livello contrattuale. Gli altri otterranno aumenti con cifre inferiori da calibrare in base al livello contrattuale.

Aggiornamento retribuzioni per i lavoratori domestici

Una sorta di bonus anche per lavoratori domestici, come colf e badanti. Dovrà infatti essere loro riconosciuto un aumento adeguato all'inflazione. Si parla addirittura di un incremento fino al 9%, ma tutto è ancora da decidere.

Se da un lato si vogliono tutelare i lavoratori, il governo non vuole neppure gravere troppo sulle tasche delle famiglie che devono occuparsi della retribuzione.

Rinnovi di contratto

Il rinnovo dei contratti di molte categorie (ben 591 scaduti) porterà a conseguenti aumenti nelle retribuzioni. Il governo è al lavoro affinché i rinnovi contrattuali vengano approvati al più presto. Il 2023 si prefigge come l'anno in cui avverranno tali rinnovi, con conseguenti aumenti di stipendio per i lavoratori.

Bonus Irpef in arrivo

Se tutto questo non bastasse, è atteso per questa estate un altro bonus sullo stipendio, ma prima il governo dovrà varare la nuova riforma dell'Irpef.

L'intenzione sarebbe quella di unire le fasce del 25% e del 35% (importo fra 15.001 e 50.000 euro) così da ottenere un solo scaglione con aliquota del 27%. Ciò porterebbe degli aumenti a coloro che hanno una retribuzione superiore a 28mila euro annui.

In termini pratici, il taglio dell'Irpef porterebbe a uno stipedio di 40mila euro un incremento mensile di 100 euro.

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