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Prima casa e agevolazioni, ecco tutte le novità

Il decreto Milleproroghe dà più tempo a chi vuole usufruire dei benefici fiscali per l’acquisto della prima casa, facendo slittare i termini al 30 ottobre

Prima casa e agevolazioni, termini sospesi fino a ottobre

Tra i circa 1.300 emendamenti proposti con il decreto Milleproroghe, il Senato sta esaminando anche quello relativo allo slittamento dei termini per beneficiare delle agevolazioni fiscali relative all’acquisto della prima casa, che sarà protratto fino al 30 ottobre 2022.

I termini erano già stati sospesi in concomitanza con la pandemia per poi ricominciare a scorrere un anno fa esatto, ora interviene la Lega per proporre un’ulteriore sospensione.

Le agevolazioni sulla prima casa

All’acquisto della prima casa sono collegate agevolazioni sull’imposta di registro e, se l’acquisto avviene direttamente presso il costruttore, anche sull’Iva. Le aliquote sono rispettivamente del 9% e del 10% e scendono al 2% e al 4%.

Ci sono dei paletti normativi che delimitano il perimetro delle agevolazioni, uno di questi riguarda chi già possiede un’abitazione e a cui è concesso un anno di tempo per venderla. A ciò si aggiunge il termine perentorio di 18 mesi entro i quali il contribuente deve trasferire la propria residenza nel Comune sul cui territorio la casa è ubicata.

I termini congelati partono dal primo aprile del 2022 fino al 30 ottobre 2023 e questo, di fatto, permette ai cittadini di godere di una sospensione al netto dei mesi già trascorsi. Chi, per esempio, ha comprato casa nel 2020 e ha visto scadere i termini, dopo il mese di aprile del 2022, potrà quindi godere di un lasso di tempo ulteriore per regolarizzare i requisiti che danno diritto alle agevolazioni.

Chi non è riuscito a ottemperare agli obblighi per accedere alle agevolazioni ha quindi più tempo per farlo e, se il Senato approvasse questa proroga, si porrebbe il problema di eventuali notifiche che l’Agenzia delle entrate può avere nel frattempo inviato ai ritardatari per rientrare delle agevolazioni già concesse.

Situazione questa che renderebbe molto probabilmente inefficaci gli effetti delle notifiche ma che non darebbe modo a chi ha già versato delle somme di poterle riottenere.

Le concessioni balneari

Altro tema di discussione è quello relativo alle concessioni balneari, le cui scadenze sono fissate al 31 dicembre 2023. La sospensione dei termini è stata proposta dal Fratelli d’Italia che ha raccolto le preoccupazioni delle associazioni di categoria. L’emendamento prevede una sospensione a tempo indeterminato, in attesa di una nuova riforma. Forza Italia è più propensa a uno slittamento dei termini di uno oppure due anni.

Non è dello stesso avviso il Consiglio di Stato il quale, con una sentenza, ha già ribadito che i termini per la messa a gara delle concessioni non potranno slittare oltre la fine del 2023 e, parallelamente, occorre rispettare i vincoli imposti dalla legge sulla concorrenza che prende spunto da principi europei legati al Pnrr.

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