Garlasco, il riesame annulla perquisizione a Venditti. Ecco cosa resta sequestrato

L'ex procuratore aggiunto di Pavia è indagato per corruzione in atti giudiziari per la vicenda del 2017 che riguarda Andrea Sempio. Dopo il ricorso presentato dal suo difensore, sono stati dissequestrati tutti i dispositivi elettronici

Garlasco, il riesame annulla perquisizione a Venditti. Ecco cosa resta sequestrato
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Il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato il decreto di sequestro e perquisizione, eseguito lo scorso 26 settembre, nei confronti dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti. L'ex pm è indagato dalla procura bresciana con l'ipotesi di reato per corruzione in atti giudiziari nell'ambito del fascicolo a carico di Andrea Sempio. Tra i dispositivi restituiti ci sono tre I-phone, due I-pad e due pc portatili, uno dei quali contrassegnato con il sigillo della procura di Pavia "beni mobili". Mentre restano sotto sequesto due agende cartacee, una risalente al 2017 e l'altra al 2023.

Il legale di Venditti: "Giustizia-show"

In Italia c'è un "massiccio movimento di opinione" che "ad ogni costo", anche "sacrificando la reputazione di un ex magistrato e di innocenti", pretende e "ordina, dal pulpito di autorevolissimi studi televisivi, la riapertura di indagini con cadenza regolare". Lo scrive in una nota l'avvocato Domenico Aiello, che difende Venditti, a margine della decisione dei giudici del Riesame. Nel comunicato il difensore si domanda "per quanto tempo ancora resisterà pervicace" questo movimento e auspica "l’inizio di una inversione di tendenza". "La giustizia - conclude -non può essere subalterna allo show o farsi condizionare dalla ricerca di consensi".

L'accusa nei confronti di Venditti

Secondo la procura di Brescia, nel 2017 Venditti avrebbe accettato una cospicua somma di denaro da parte dei genitori di Sempio per scagionare Andrea. Il magistrato, che in quegli anni era procuratore aggiunto a Pavia, chiese e ottenne l'archiviazione del fascicolo a carico del ragazzo, all'epoca indagato per la prima volta nell'inchiesta sul delitto di Garlasco. A suffragio dell'ipotesi accusatoria, sempre secondo la procura, vi sarebbe un biglietto trovato dai carabinieri in casa dei coniugi Sempio il 14 maggio 2025. Sul pizzino sarebbe stata annotata una cifra, seguita dal cognome dell'ex pm e la frase "gip archivia". Motivo per il quale, lo scorso settembre, gli inquirenti bresciani hanno disposto una perquisizione domiciliare e ordinato il sequestro dei dispositivi informatici in uso a Venditti. Successivamente il suo legale, l'avvocato Domenico Aiello, ha presentato ricorso presso il Tribunale del Riesame, ritenendo che non sussistessero le condizioni per procedere al sequestro degli device.

"Fu giusto archiviare Sempio"

Nella nota diffusa questo pomeriggio, Aiello ha precisato che il suo assistito ha avuto "la sventura di fare il proprio dovere" ritenendo "giusto archiviare" Andrea Sempio dall'accusa di aver ucciso Chiara Poggi a Garlasco senza "una prova" a

suo carico. Infine il legale esprime parole di approvazione per i giudici del Riesame e si dice "felice" per il suo assistito "dopo tante amarezze che difficilmente saranno cancellate nell’animo".

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