Esplosione a Milano, tutti i fronti dell'inchiesta per disastro colposo

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta per disastro colposo contro ignoti. Tutti i punti da chiarire

Le vetture incendiate a seguito dell'esplosione del camion in via Pier Lombardo a Milano
Le vetture incendiate a seguito dell'esplosione del camion in via Pier Lombardo a Milano
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Dalle verifiche sull'idoneità del furgone per capire se è stata rispettata la normativa sui trasporti di sostanze speciali, all'analisi delle immagini di telecamere di sorveglianza della zona per chiarire se le fiamme siano partite a seguito di un guasto del van. È su questi due fronti d'indagine che si stanno svolgendo gli accertamenti sull'esplosione di stamane a Porta Romana. La procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, insieme al pm Luca Gaglio (entrambi presenti sul posto per i dovuti sopralluoghi) hanno aperto un fascicolo per disastro colposo, contro ignoti.

Da una prima ricostruzione, sembra che l'incendio - che ha causato due feriti, una decina di auto incendiate e tanta paura tra i residenti - non abbia cause dolose: anche su questo punto sono in corso verifiche anche perché l'autista, nei primi istanti dopo lo scoppio, ancora sotto choc e con un braccio e una gamba ustionata, ha raccontato che "qualcuno ha tirato qualcosa sul camion, facendo scattare l'incendio. È impossibile che abbia preso fuoco così".

Le verifiche sul furgone

Gli investigatori lavorano sull'azienda fornitrice dell'ossigeno, per risalire all'esatto carico, così come per capire se siano state rispettate le norme sui trasporti speciali: se il veicolo era dotato di estintore e anche se il guidatore 53enne avesse una adeguata formazione. Le bombole d'ossigeno, una dozzina, erano dirette a una residenza per anziani proprio in via Pier Lombardo e sono esplose a poche centinaie di metri dalla loro destinazione.

I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibili i 12 appartamenti dello stabile che è stato coinvolto nell'esplosione: tre per questioni strutturali e altri 9 per problemi igienico sanitari). Sarebbero una trentina i residenti costretti a dormire fuori casa, che hanno fortunatamente trovato una sistamazione tra parenti e amici.

Che cosa è successo

Quattro botti e poi l'esplosione: questa la dinamica raccontata da più testimoni rispetto all'esplosione avvenuta oggi poco rima delle 12 nella centralissima Porta Romana. "Abbiamo pensato a una bomba", racconta Maria, che lavora nella vicina Rsa. Pare che l'incendio sia partito dal retro del camion e che l'autista 53enne si sia fermato nel tentativo, vano, di spegnere le fiamme. È rimasto ustionato a un braccio e a una gamba, ora si trova in ospedale in codice giallo ma è ancora sotto choc.

Steven, chef del ristorante della via, e Luca Stelian Bernard, detto "Celestino", si sono precipitati per aiutarlo con un estintore, senza però riuscire a spegnere l'incendio. Il camion - lo mostra un video in possesso del Giornale.it, girato dal proprietario del parcheggio della via - è esploso in pochissimi secondi e per fortuna chi si era avvicinato è riuscito a spostarsi per tempo nelle vie laterali.

Nella vicina scuola materna ed elementare l'onda d'urto dell'esplosione ha fatto cadere a terra una suora 89enne, poi ricoverata in codice verde con un lieve trauma cranico. Terrore puro per insegnanti e bambini. Lo ha raccontato Cecilia Parisi, maestra della scuola: "Erano tutti spaventati, agitati, urlavano e piangevano disperati".

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