L'incidente probatorio del caso sull'omicidio di Garlasco si chiuderà giovedì 18 dicembre, quando verranno cristallizzate le prove scientifiche raccolte negli ultimi due mesi. Il perito nominato dal gip, Denise Albani, dovrà relazionare le parti sui risultati raggiunti ma non ci sarà il disvelamento di tutte le prove finora raccolte. Infatti, per esempio, non sono parte di questa parte di indagine la consulenza medico-legale richiesta dalla procura di Pavia alla dottoressa Cristina Cattaneo e la Bpa dei Ris di Cagliari. La dottoressa Abani, scelta dalla parte terza giudicante, avrà il compito di spiegare come ha raggiunto quelle conclusioni e le parti potranno presentare le proprie contro-consulenze, che potranno diventare oggetto di dibattimento nel caso in cui si arrivasse al processo per l'omicidio di Chiara Poggi. Il risultato centrale di questa analisi è l'attribuzione alla linea patrilineare della famiglia Sempio del Dna sulle unghie della vittima. Allo stato attuale, il rinvio a giudizio di Andrea Sempio, unico indagato, è molto probabile.
Ma non è stato un incidente probatorio facile e liscio quello che ha visto protagonista la genetista della Polizia di Stato, perché non da tutti gli elementi che le sono stati sottoposti per un'analisi è stato possibile ricavare conclusioni utili per l'indagine. Come dalle formazioni pilifere che sono state ritrovate sul tappeto del bagno di casa Poggi e nel sacchetto azzurro della spazzatura. Il bagno è uno degli ambienti chiave dell'indagine del 2007, perché secondo la ricostruzione passata in giudicato è lì che l'assassino si è lavato le mani dopo aver compiuto l'efferato crimine e prima di lasciare la villetta. Ma di Alberto Stasi, che per quell'omicidio è stato condannato, non ci sono tracce se non quelle di due dita indice, non insanguinate, su dispenser del sapone. Un elemento che è servito per arrivare alla condanna ma che secondo la difesa non avrebbe alcun valore, perché Stasi la notte prima ha mangiato la pizza con Chiara Poggi a casa sua e si è poi lavato le mani.
L'ipotesi che le formazioni pilifere trovate in bagno potessero dare un risultato è tramontata subito, non appena Albani ha analizzato il reperto al microscopio, come scrive nella sua relazione, perché "risultavano non possedere caratteristiche idonee per la ricerca di Dna nucleare umano. Pertanto non venivano sottoposte ad alcun accertamento biologico secondo Metodo interno accreditato". Risultato identico a quello ottenuto dalla formazione pilifera del sacchetto della spazzatura. Ma in bagno, quella mattina, c'erano anche dei capelli sul lavabo, che non si saprà mai a chi appartengono: si ritenne fossero di Chiara Poggi, perché lunghi e di colore scuro, ma non vennero mai sottoposti ad analisi scientifica.
Nel frattempo Sempio ha deciso che, sebbene sia spesso intervistato in tv, non si presenterà dai pm per l'interrogatorio fino alla chiusura delle indagini: "Così mi hanno consigliato i miei avvocati e io mi fido di loro".