Strage di Bologna, ergastolo confermato in Cassazione per Paolo Bellini

Era accusato di concorso: fu lui a portare o ad aiutare coloro che prepararono l'ordigno che provocò la forte esplosione del 2 agosto 1980 causando la morte di 85 persone

Strage di Bologna, ergastolo confermato in Cassazione per Paolo Bellini
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Si chiude ufficialmente il percorso giudiziario relativo alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: per Paolo Bellini, ex terrorista di Avanguardia Nazionale, è arrivata la conferma definitiva dell'ergastolo da parte della Cassazione per concorso di reato, dopo essere giudicato colpevole già in primo grado e in appello sempre con il fine pena mai. I giudici della VI sezione della Suprema corte hanno anche ribadito la condanna a quattro anni per l'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel per depistaggio e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pubblico ministero.

Insieme ai Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (condannati in via definitiva) e Gilberto Cavallini (condannato all'ergastolo), finanziati da Licio Gelli e coperti dai servizi segreti, Bellini è stato considerato dai giudici il killer a pagamento e terrorista di destra che portò o aiutò coloro a trasportare l'ordigno che provocò la "micidiale esplosione" causando "l'orribile strage" così come l'avevano definita i giudici di secondo grado. La sentenza odierna della Cassazione arriva a 32 giorno dal 45° anniversario della strage e contribuisce alla ricostruzione in termini più ampi di quella che fu una stagione anche di depistaggi.

La prova madre a carico di Bellini fu un fotogramma di un video amatoriale, girato da un turista tedesco a Bologna la mattina del 2 agosto 1980, nel quale si nota un volto riconosciuto dall'ex moglie come quello dell’imputato. L'8 luglio 204 la Corte d'assise d'appello di Bologna aveva confermato il verdetto di primo grado aggiungendo, in 421 pagine di motivazioni, aveva inoltre aggiunto: "È provata, al di là di ogni ragionevole dubbio, la consapevole e premeditata partecipazione attiva del Bellini alla strage di Bologna". Durante la requisitoria dello scorso gennaio, nel chiedere la conferma dell’ergastolo, il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Balsamo aveva dichiarato: "Questo giudizio rappresenta una importante occasione per dare attuazione a quel diritto alla verità che ha ricevuto un forte riconoscimento da parte delle Nazioni Unite, della Corte europea dei diritti dell'uomo e della nostra Corte Costituzionale".

Il percorso che ha portato negli ultimi anni a ricostruire il mosaico delle responsabilità dell'eccidio della stazione – quando 85 persone morirono sotto le macerie e oltre duecento rimasero ferite – è stato molto lungo. "Si chiude un cerchio: la strage è stata organizzata e finanziata dalla loggia massonica P2, protetta dai vertici dei servizi segreti italiani iscritti alla loggia P2 ed eseguita da terroristi fascisti. Questa è una cosa che adesso si può dire ufficialmente e tranquillamente". Così si è espresso all'Adnkronos Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna di quarantacinque anni fa.

"Questo è un processo che sicuramente non guarda soltanto alle stragi 'classichè fino agli anni '80, questa va oltre Bellini - sottolinea Bolognesi - è un uomo che ha lavorato con la 'ndrangheta, con la mafia, e pertanto questo discorso delle stragi si proietta collegandole a quelle del '92-'93. L'Associazione è servita anche per arrivare alla completa verità".

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