Cronaca internazionale

Portamissili e caccia alle porte della Nato: l'ultima prova di forza di Putin

Mosca ha fatto sapere che due aerei portamissili russi Tu-95MS hanno completato un volo di quattro ore sulle acque internazionali dei mari di Barents e di Norvegia, accompagnati da caccia Su-30SM

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Alta tensione nel nord Europa, dove due aerei portamissili russi Tu-95MS hanno completato un volo di quattro ore sulle acque internazionali dei mari di Barents e di Norvegia, accompagnati da caccia Su-30SM. L'annuncio, che può essere letto come una prova di forza del Cremlino, è arrivato direttamente dal ministero della Difesa russo. Il messaggio lanciato dal Vladimir Putin è chiaro: Mosca ha voluto dimostrare al mondo intero la capacità di collaborazione e prontezza della propria aeronautica. Il fatto che le manovre abbiano coinvolto i Su-30SM, noti per la loro precisione, insieme all'uso del bombardiere strategico Tu-95MS avvalora ulteriormente questa tesi.

Le manovre di Mosca

La zona interessata dalle manovre di Mosca è coincisa con le acque dei mari di Barens e di Norvegia. "Due aerei portamissili strategici a lungo raggio Tu-95MS hanno effettuato un volo di linea nello spazio aereo sopra le acque internazionali dei mari di Barents e di Norvegia", si legge nella nota diffusa dalla Difesa russa. La durata complessiva del volo dei mezzi è stata di circa quattro ore. Un tempo considerevole, sufficiente per far preoccupare i Paesi limitrofi, così come la scelta geografica, che ha riguardato un'area sensibile e strategica.

"La scorta di caccia è stata fornita dagli equipaggi degli aerei Su-30SM delle forze aerospaziali", hanno riferito ancora dal governo russo. Secondo il comandante dell'aviazione a lungo raggio, il tenente generale Sergei Kobylash, il suddetto volo è stato effettuato nel rigoroso rispetto delle norme internazionali sull'uso dello spazio aereo. "I piloti dell'aviazione a lungo raggio sorvolano regolarmente le acque internazionali dell'Artico, del Nord Atlantico, del Mar Nero e del Mar Baltico e dell'Oceano Pacifico", ha sottolineato Kobylash.

Gli aerei coinvolti

L'aereo Tu-95MS è un grande bombardiere strategico quadrimotore alimentato da una turboelica. Il suo utilizzo in questa operazione è una dimostrazione inequivocabile di forza militare. Il velivolo in questione ha inoltre la capacità di trasportare un grande carico su lunghe distanze. I Su-30 sono invece caccia multiruolo appartenenti alla quarta generazione, o generazione 4+, sviluppata dalla Sukhoi Corporation. Progettati per condurre un ampio ventaglio di missioni, dall'interdizione profonda in territorio ostile (Su-30SM) all'attacco al suolo (Su-30SM2), dal pattugliamento alla scorta armata, hanno una configurazione biposto che consente loro di operare anche come posto comando per gregari e altri velivoli amici.

Attenzione, poi, all'area geografica sopra la quale è avvenuto il volo degli aerei russi. Il mare di Barents, situato al largo delle coste settentrionali della Norvegia e della Russia, è noto per le sue ricche risorse ed è stato oggetto di controversie territoriali. Il Mar di Norvegia, adiacente al Mare di Barents, è una rotta importante per il traffico marittimo del Nord Atlantico, nonché un sito di vasta esplorazione di petrolio e gas. La sortita di Mosca su questi mari è una dimostrazione di forza della potenziale proiezione del Cremlino in luoghi sensibili.

Non è la prima volta che la Russia intavola operazioni del genere. Lo scorso 14 agosto, ad esempio, I jet Typhoon della Raf hanno intercettato due bombardieri russi di pattugliamento marittimo a lungo raggio a nord delle isole Shetland, in Scozia.

I due velivoli, un Tu-142 Bear-F e un Tu-142 Bear-J, sono stati intercettati all’interno dell’area dell’Alleanza Atlantica grazie all’intervento dei jet Quick Reaction Alert (QRA).

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