Sala tira dritto: "Non mi dimetto, rivendico molte operazioni immobiliari"

Il sindaco di Milano ritiene che la città sia migliorata rispetto a vent'anni fa: "Siamo passati da celebrare il sistema Milano al volerlo demolire"

Sala tira dritto: "Non mi dimetto, rivendico molte operazioni immobiliari"
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Giuseppe Sala non intende minimamente cambiare verso. A poche settimane dall'avviso di garanzia ricevuto nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sull'urbanistica milanese, il sindaco conferma la volontà di rimanere in carica e di portare a termine il mandato fino alla primavera del 2027. Intervenuto in diretta su RTL 102.5 questa mattina Sala ha rivendicato il proprio lavoro svolto negli ultimi anni e criticando duramente il modo in cui è venuto a conoscenza della sua iscrizione nel registro degli indagati. "Ho saputo di essere indagato alle dieci di sera dalla telefonata del direttore del Corriere della Sera. Mi ha detto: 'Guarda che domani usciamo con questa notizia'. Purtroppo capita spesso. Ma in un Paese democratico così non va bene", ha detto riferendosi alla sua situazione personale.

Quindici giorni fa all'ex commissario unico di Expo è stata confermata la fiducia da parte della maggioranza di centrosinistra locale in Consiglio comunale. Tuttavia è di pochi giorni fa, infatti, la notizia della sua decisione di non dimettersi, nonostante dopo l'avvio delle indagini alcuni ipotizzassero una sua interruzione del mandato. "Non sono uno che molla - risponde con fermezza Sala a chi gli chiede se abbia mai pensato di lasciare -. Di non dimettermi l'ho fatto solo per senso del dovere perché non sono un tipo che molla. Non è che Expo sia stata una passeggiata, io so cosa ho sofferto ma è stato un successo per Milano, quindi bisogna anche sapere resistere in certi momenti". Ed è per questo motivo che ha apprezzato le parole di Giorgia Meloni, che in un recente intervento ha dichiarato che "non ci si dimette per un avviso di garanzia": "Sono parole che mi hanno fatto piacere e sono parole corrette, perché non possiamo essere legalitari a corrente alternata".

Negli ultimi giorni si è discusso anche molto del cosiddetto "modello Milano", spesso celebrato per la sua capacità di attrarre investimenti e trasformare il volto della città. Ma oggi, dice il sindaco, quel modello è improvvisamente finito sotto accusa: "Siamo passati dal celebrare il sistema Milano a criticarlo aspramente. Se mettiamo al confronto Milano vent'anni fa e oggi, la città è migliorata - prosegue -. Poi la giustizia farà il suo corso ma Milano è l'unica a essersi sviluppata così in Italia. Buttare via tutto è sbagliato". Nell'intervista, Sala ha difeso ancora una volta le scelte urbanistiche fatte negli ultimi anni, pur riconoscendo che alcune operazioni potrebbero non essere state perfette: "A Milano possono esserci state operazioni non corrette. Ma quelle immobiliari hanno avuto senso, e io le rivendico".

"Se costruisci in orizzontale consumi suolo, se costruisci in verticale ne consumi di meno, se adesso ci è venuta tutta di colpo la paura dei grattacieli, io mi dissocio - ha aggiunto - probabilmente io e chi è venuto prima di me fino ad Albertini allora siamo stati tutti dei sindaci sbagliati. Adesso abbiamo paura dei grattacieli?".

Il sindaco ha poi lamentato che "tutti sono diventati analisti, tutti ti dicono cosa non va, ma non c'è uno che riesca a fare una proposta seria" e infine ha ricordato che quando è diventato sindaco Milano che era sempre stata attrattiva per le opportunità di lavoro, stava cambiando. "Quindi - ha concluso - lo rivendico, se poi il giudizio sul mio operato sarà negativo, sarà negativo, ma non posso dire che da questo punto di vista preferivo la Milano di prima".

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