"C'è chi ha visto e non parla". Ancora misteri sulla scomparsa di Kata

La madre della piccola lancia un nuovo appello a testimoniare. E la Lega invita l'amministrazione Pd a procedere con gli sgomberi di tutti gli edifici occupati sul territorio comunale

"C'è chi ha visto e non parla". Ancora misteri sulla scomparsa di Kata
00:00 00:00

“Ci sono persone che hanno visto e non vogliono parlare. Ogni giorno ho il cuore pieno di angoscia, ma sento che mia figlia è viva”. Queste le parole pronunciate questa mattina da Katherine Alvarez e riportate dal quotidiano La Nazione, a proposito della potenziale svolta nelle indagini legate alla scomparsa della figlia Kataleya Chicclo Alvarez. La madre della bambina di 5 anni sparita lo scorso 10 giugno dall'ex-Hotel Astor di Firenze (nel quale viveva insieme ai familiari) ha lanciato un nuovo appello, nel tentativo di convincere eventuali testimoni a farsi avanti. Specie adesso che la procura fiorentina ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone, con l'accusa di sequestro a scopo di estorsione. E tra loro ci sono a quanto pare anche due zii di Kataleya: lo zio materno Argenis Abel Alvarez Vasquez (detto Dominique, già accusato del tentato omicidio di un cittadino ecuadoregno ex-occupante dell'Astor) e lo zio paterno Marlon Edgar Chicclo. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, la piccola potrebbe essere stata portata via nascosta in un trolley o in un borsone.

Una pista che era già stata presa in considerazione in passato, ma che ha ripreso quota negli ultimissimi giorni, a seguito di alcuni dettagli estrapolati dalle telecamere e dalla scoperta di tracce ematiche che potrebbero appartenere alla bambina. Le indagini vanno avanti e nelle prossime ore potrebbero esserci novità. Intanto la Lega, a seguito degli ultimi sviluppi, ha posto nuovamente l'attenzione sulla presenza di altri edifici occupati, nel capoluogo della Toscana. "Restiamo, davanti a queste notizie, senza parole e molto preoccupati per la città. Sono davvero molte le nubi che si addensano su Firenze. Molte le domande che ci poniamo - il commento di Federico Bussolin, capogruppo in consiglio comunale del Carroccio, espresso in una nota - fin dove può essersi spinto il racket delle stanze e la violenza annessa? In quali altri edifici occupati presenti in città? Ci può essere un collegamento fra le varie occupazioni o una medesima "regia"? Il Movimento di Lotta per la Casa, in tutto questo, che ruolo ricopre? Ci auguriamo che presto arrivino delle risposte".

E anche per scongiurare il rischio che da altre occupazioni in corso in altri immobili possano scaturire nuove potenziali tragedie, la Lega ha invitato l'amministrazione comunale Pd a proseguire con gli sgomberi. Non risparmiando uno "stoccata" al centrosinitra.

"Il Comune di Firenze aveva idea della tipologia di soggetti che vivevano all'interno dell'hotel Astor o che lo frequentavano? Chiediamo al sindaco Nardella di proseguire senza sosta con gli sgomberi di tutti gli edifici occupati, per riportare legalità laddove oggi è a rischio o addirittura negata - ha chiosato Bussolin - il governo ed il ministro dell'Interno Piantedosi sono in prima fila da tempo per portare ordine e sicurezza. Ci auguriamo che gli sgomberi non si siano limitati al solo mese di agosto. Firenze dalla vicenda Hotel Astor deve imparare, affinché non si ripetano più determinate violenze".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica