Treno deragliato a Lodi

"Aiuto, abbiamo deragliato": la drammatica telefonata al 112

Un passeggero del Frecciarossa ha subito chiamato i carabinieri descrivendo l’inferno in cui si trovava e chiedendo ai militari di accorrere

"Aiuto, abbiamo deragliato": la drammatica telefonata al 112

Aiuto, abbiamo deragliato” queste le prime parole che un passeggero del Frecciarossa ha pronunciato nella prima telefonata ai carabinieri. Una richiesta di aiuto pochi attimi dopo il deragliamento del convoglio sul quale stava viaggiando questa mattina, alle prime ore dell’alba.

La richiesta di aiuto al 112

Ha poi continuato spiegando momento dopo momento tutto ciò che poteva essere di aiuto ai militari per capire meglio la tragica situazione in cui lui e altri passeggeri si trovavano: “Abbiamo deragliato col treno partito alle 5.10 da Milano, non so dove siamo, abbiamo lasciato da poco Rogoredo”. Ha poi raccontato dell’improvvisa uscita dai binari, del fatto che stavano tutti scappando dal treno e ha avvertito che c’erano feriti, chiedendo ai carabinieri di correre e intervenire il più presto possibile. Poi la domanda dell’operatore che ha chiesto di quale treno si trattasse. “Un Frecciarossa 1000. Siamo a Livraga, venite subito è un incidente grossissimo” ecco la risposta dell’uomo che ha fatto così scattare l’allarme. Il militare dell’Arma dall’altro capo del telefono ha immediatamente provveduto ad allertare i colleghi di pattuglia, sottolineando la gravità di quanto avvenuto. Un’emergenza vera, con 31 feriti e 2 morti. “Con urgenza al casello A1 dell'autostrada, praticamente è deragliato un treno dell'alta velocità, ci sono i mezzi di soccorso già allertati, ci sono feriti e le ambulanze, ripeto emergenza” questa la telefonata che ha segnalato il tragico fatto ai carabinieri. Momenti concitati, nei quali ogni minuto perso sarebbe potuto essere fatale.

Il via libera e poi il deragliamento

Il via libera alla partenza è arrivato alle 4.45. Dopo meno di un’ora, alle 5.35, il Frecciarossa 9595, Milano-Bologna, è deragliato all’altezza di Ospedaletto Lodigiano, in provincia di Lodi. Adesso è compito degli inquirenti capire cosa sia andato storto, cosa sia avvenuto tra quel via libera e quel deragliamento improvviso. Il procuratore di Lodi ha spiegato che il binario non era in posizione corretta e che il treno, che procedeva a 300 chilometri orari, è uscito dai binari all’altezza di uno scambio che si trovava in una posizione diversa da quella che doveva essere. La Procura di Lodi sta indagando per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo, che ha portato alla morte dei due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. Tra le ipotesi anche quella dell’errore umano.

E mentre gli inquirenti fanno le loro valutazioni e tirano le somme, le parole di quel viaggiatore sembrano aleggiare ancora nell’aria: “Aiuto, abbiamo deragliato” .

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