Cronache

Caso Meredith, la Cassazione accusa gli inquirenti: "Colpevoli omissioni"

La Corte suprema ricorda i vizi nel lungo processo contro Knox e Sollecito. "Solo dato certo le calunnie di Amanda a Lumumba"

Caso Meredith, la Cassazione accusa gli inquirenti: "Colpevoli omissioni"

Sono arrivate oggi le motivazioni della Corte di Cassazione sull'assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, giudicato nell'ambito del processo per la morte di Meredith Kercher. La quinta sezione penale della Suprema corte sottolinea nel documento che alla base della decisione c'è la mancanza di "un insieme probatorio" che presentasse "evidenza oltre il ragionevole dubbio".

L'iter del lungo processo, ricorda la Cassazione, è stato "obiettivamente ondivago", ma "le oscillazioni, però, sono la risultante anche di clamorose defaillance o 'amnesie' investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine". I giudici ricordano anche come i pc di Amanda e Meredith "sono stati, incredibilmente, bruciati da improvvide
manovre degli inquirenti".

A favore dell'assoluzione di Knox e Sollecito un dato "d'indubbia pregnanza", ovvero il fatto che si possa escludere "la loro partecipazione materiale all'omicidio, pur nell'ipotesi della loro presenza nella casa di via della Pergola", dove avvenero i fatti.

La Corte sottolinea anche "l'assoluta mancanza di tracce biologiche a loro riferibili", sia sulla stanza che sul corpo della vittima e accusa le defaillance nell'indagine per "colpevoli omissioni", nell'assenza della quali sarebbe stato possibili "delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillizzante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell'estraneità" dei due ai fatti.

"Privo di valore indiziario", infine, il gancetto del reggiseno di Meredith, su cui fu rilevate una "sola traccia biologica" riferibile a Raffaele Sollecito. "È insuscettibile di seconda amplificazione", spiega la Corte. L'unico dato certo, si legge ancora nel documento, pubblicato da Ansa.it, è "la colpevolezza di Amanda Knox in ordine alle calunniose accuse nei confronti di Patrick Lumumba".

"La Cassazione conferma una volta di più che Raffaele Sollecito è stato processato per anni e tenuto in carcere da super-innocente", ha commentato l'avvocato Giulia Bongiorno, che ne ha curato a lungo la difesa. Le motivazioni, ha aggiunto, prima di annunciare una "richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione", prendono "a bastonate gli errori compiuti nelle indagini".

Positivo il commento di Luciano Ghirga, tra gli avvocati di Amanda Knox.

"I giudici hanno applicato il principio del ragionevole dubbio con molta sapienza", ha detto, aggiungendo che risaltano in particolare le loro parole "sulle questioni legate a Dna e prove genetiche, nonché sull’attendibilità di alcuni testimoni".

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