È Andrea Sempio il nome del giovane iscritto nel registro degli indagati nell'ambito della nuova inchiesta aperta dalla procura di Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.
La Procura di Pavia ha accolto l'esposto presentato dai legali della mamma di Alberto Stasi e ha iscritto nel registro degli indagati, nell'ambito dell'omicidio di Chiara Poggi, una seconda persona. Così è stata aperta una seconda inchiesta che ruota attorno al nome di Andrea Sempio. Secondo l'ipotesi della difesa, infatti, il profilo genetico del giovane coinciderebbe con i frammenti del dna trovato sotto le unghie di Chiara.
Andrea Sempio è un amico del fratello di Chiara Poggi uccisa nella sua abitazione quel maledetto 13 agosto del 2007. All'epoca dell'omicidio, Andrea era appena maggiorenne. Durante le indagini, il ragazzo è stato sentito due volte come testimone senza che gli inquirenti trovassero alcun elemento che potesse fare ritenere ci fosse un suo coinvolgimento nell'omicidio.
L'esposto contenente le nuove indagini difensive è stato firmato dalla mamma di Alberto, che ha sempre sostenuto l'innocenza del figlio. "Il nostro obbiettivo - avevano spiegato gli avvocati di Stasi - non è solo far scarcerare Alberto, ma anche arrivare alla verità. Per questo vogliamo la revisione del processo. Dopo la condanna abbiamo affidato a un'agenzia investigativa l'incarico di rianalizzare il contenuto delle indagini già fatte, consapevoli che la condanna di Alberto è stata un'ingiustizia. A un certo punto, ci siamo concentrati su una determinata pista e gli investigatori hanno acquisito un dna che è stato confrontato con quello che loro avevano già a disposizione perchè ricavato nell'ambito della perizia effettuata nel processo d'Appello".
I legali di Stasi hanno quindi presentato un esposto coi risultati delle loro indagini alla Procura Generale di Milano che è stato trasmesso a Pavia dove ora il procuratore Mario Venditti, già protagonista di diverse indagini sulla criminalità organizzata nel capoluogo lombardo, sta svolgendo tutti gli accertamenti del caso.
La richiesta di revisione
Ora, il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha ritenuto "fondata" l'istanza di richiesta della revisione del processo sul delitto di Garlasco presentata dalla difesa di Alberto Stasi e l'ha trasmessa alla Corte d'Appello di Brescia. L'istanza era basata sulle indagini difensive che avrebbero accertato la presenza del dna di Andrea Sempio, il giovane ora indagato dalla Procura di Pavia.
Il capo della Procura Generale milanese aveva la possibilità di rigettare o accogliere l'istanza con cui si chiede la riapertura del processo facendo una prima valutazione delle indagini. Ora, la Corte d'Appello di Brescia aspetterà gli esiti dell'inchiesta di Pavia e poi, sulla base di questi, deciderà se sospendere l'esecuzione della pena a 16 anni di carcere inflitta a Stasi e rifare il processo oppure rigettare la richiesta di celebrare un nuovo giudizio.
Da quanto trapela, contro il nuovo indagato, i difensori non hanno solo la presunta prova scientifica.
Andrea Sempio avrebbe una bicicletta simile a quella vista da due testimoni davanti alla villetta di via Pascolo la mattina dell'omicidio di Chiara Poggi. Su questo tema, il sospettato avrebbe fornito un alibi che non convince i legali, inoltre vista l'amicizia con il fratello della vittima conosceva e frequentava casa Poggi.Leggi di più sul caso Garlasco:
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