Cronache

"Guede non uccise Meredith da solo. Dove sono gli altri?"

Lo sfogo della sorella di Meredith Kercher: "Ci sono ancora molti interrogativi aperti"

Meredith Kercher
Meredith Kercher

"Giuro che non mi capacito". Non si dà pace Stephanie Kercher, sorella di Meredith, la studentessa inglese assassinata a Perugia 15 anni fa. Per l'omicidio è stato condannato a 16 anni di reclusione Rudy Guede che, a novembre del 2021, è ritornato in libertà ottenendo uno sconto di pena. "Non uccise Mez da solo", dice Stephanie a proposito dell'ivoriano nel corso di un'intervista rilasciata in esclusiva a Giusy Fasano per il Corriere della Sera.

La delusione

Sono passati 15 anni dal delitto di Perugia ma Stephanie Kercher continua a chiedere giustizia per sua sorella, barbaramente uccisa nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 2007 nell'appartamento in via della Pergola 2, a pochi passi dal centro del capoluogo umbro. Per la giustizia italiana Guede avrebbe ucciso Meredith "in concorso con ignoti": presunti corresponsabili mai identificati. "Il passare del tempo non attenua niente e rimane in me un profondo senso di delusione perché il ragionamento dei giudici non coincide con l'esito del processo. - spiega Stephanie - La sentenza di condanna di Guede diceva che lui era coinvolto nell'omicidio assieme ad altri ma dove sono gli altri? Nella conclusione di questo processo io vedo molte domande senza risposte".

Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede

Durante la lunga e intricata vicenda processuale, Amanda Knox e Raffaele Sollecito finirino sul banco degli imputati in quanto considerati dagli inquirenti dell'epoca possibili complici di Guede. Successivamente furono entrambi assolti in via definitiva. Si sono visti di recente in Italia, a Gubbio (pare), la scorsa estate. Nei giorni scorsi, l'indiscrezione è finita su tutti i giornali. "Diciamo che avrei apprezzato di più se per il 15esimo anniversario della morte di Mez l'attenzione dei media si fosse concentrata sul ricordo di lei", dichiara con un po' di amaro in bocca la sorella di Meredith. Anche Guede ha fatto molto parlare di sé in queste settimane: continua a professarsi innocente. Dice la verità? "La risposta a questa domanda doveva arrivare dal sistema giudiziario italiano - ribadisce Stephanie Kercher - che, come ho già detto, invece ha lasciato aperti molti interrogativi".

Il ricordo di Meredith

Il processo "è stata una ferita che ha reso più difficile elaborare il lutto. Assistere alle udienze è stata ogni volta una sofferenza, e soprattutto per i miei genitori è stata durissima", racconta la giovane. Resta, però, il ricordo di sua sorella: "Era molto divertente, intelligente e premurosa con gli amici e con la famiglia, specialmente con mia madre. Se chiudo gli occhi posso ancora vederla, sentirla... Il vuoto che ha lasciato non potrà mai essere colmato. Il dolore rimane anche se passa il tempo". Stephanie e i suoi genitori hanno messo via una "scatola della memoria" in cui custodiscono i compiti in classe, i libri e le fotografie di Meredith: "Era un modo per avere sempre a portata di mano una parte di lei accanto a noi".

Poi conclude: "Ci sarà sempre posto per lei nei miei pensieri e nel mio cuore".

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