
Dalla padella sono finiti nella brace. I Cinque Stelle speravano che il premio Nobel per la Pace non finisse al petto di Donald Trump che gli ha rovinato il giochino dell'intifada permanente. Sono stati accontentati ma mai avrebbero immaginato che il riconoscimento venisse concesso a María Corina Machado, eroina della resistenza venezuelana contro il regime comunista di Nicolás Maduro. Già, perché l'illiberale, sanguinario e corrotto Maduro, degno erede di Chávez, è nel pantheon dei grillini, il suo Venezuela un modello sociale da imitare. Una attenzione ricambiata secondo le confessioni di Hugo Carvajal, ex capo dei servizi segreti venezuelani con un ingente finanziamento occulto che il Venezuela fece per agevolare la nascita e lo sviluppo del partito di Grillo. Ma l'infatuazione dei grillini per le dittature va anche oltre: fu il loro governo ad aprire, unico in Europa, la Via della Seta che avrebbe dovuto portare l'Italia nell'orbita cinese e Beppe Grillo non ha fatto mai mistero delle sue simpatie per il regime islamico degli ayatollah che controllano l'Iran col pugno di ferro. Va da sé che, coerentemente, Giuseppe Conte non ha avuto dubbi: nella guerra in Palestina si sta senza se e senza ma dalla parte di Hamas e contro l'Occidente e così pure si sta con Putin che sfida il mondo libero. Dico questo perché il maggior pericolo di rivedere i Cinque Stelle in qualche forma nuovamente al governo non è tanto di replicare lo sciagurato bonus del centodieci per cento (un buco di quasi duecento miliardi), non il fallimentare reddito di cittadinanza (altri trentaquattro miliardi gettati al vento) bensì quello di vedere l'Italia uscire dall'orbita delle grandi democrazie occidentali per entrare in un club di autocrazie comuniste.
Non in Cina, non in Venezuela, neppure in Iran, in Russia o nella striscia di Gaza luoghi dove gli oppositori vengono ben che vada arrestati i Cinque Stelle avrebbero la libertà di azione e di critica di cui godono nell'Italia di Giorgia Meloni e nell'Occidente di Trump. Ben venga quindi un Nobel in senso opposto ai deliri sinistrorsi dei Cinque Stelle per ricordarci e certificare da che parte sta il bene supremo della libertà e da che parte la tirannia. Più trumpiano di così.