
L'estate sta finendo, e questa è una cattiva notizia per gli amanti della tintarella ma un'ottima nuova per i gourmet rimasti in città, costretti nelle ultime settimane ad accontentarsi delle poche insegne rimaste aperte. La ripartenza autunnale porta con sé un po' di novità. Questa settimana e la prossima vi racconteremo un po' di posti da scoprire a settembre, insegne che hanno aperto un po' in sordina prima dell'estate e che attendono l'autunno per imporsi.
Innocenti Evasioni / Terrazza Triennale Sarà l'autunno dell'esplosione per la storica insegna che Tommaso Arrigoni ha da pochi mesi spostato dalla Bovisa alla terrazza di uno degli hub culturali più elettrici di Milano (via Alemagna 6). L'idea è quella di una cucina italiana resa più svelta e contemporanea per adattarsi a una clientela che magari non ha nel cibo il focus principale della visita. Una carta e due menu degustazione, uno dedicato a Milano (55 euro) e uno con sei mezze porzioni, il viaggio più completo nella cucina di Arrigoni (68 euro).
Cardinale Il locale di Debora e Nicola Massari, figli di Iginio, il pasticciere più celebre d'Italia, ha aperto a maggio, per una sorta di rodaggio. È in via Carlo Freguglia 2, vicino al tribunale, ha un'estetica lineare che colpisce (colori netti, dettagli contemporanei) e una cucina senza eccessi creativi, che propone il meglio dell'italianità con un respiro internazionale: Tartare di manzo, Fiori di zucca fritti, Mezze maniche cacio e pepe, Risotto agli asparagi, Vitello fondente. E poi insalate e hambirger. Prezzi nella media milanese. Ideale per pranzi di lavoro.
Orizzonti Uno dei limiti di Milano, città verticale, è quello di avere pochi ristoranti con vista. A colmare questa lacuna arriva questo locale dal nome panoramico, al tredicesimo piano dell'Uptown in via di Santa Sofia. A riempire gli occhi i tetti di Milano e in particolare la Torre Velasca, ma anche la cucina prevalentemente napoletana di Luca Pedata si fa onore. Un menu da 95 euro, una carta ricca di chicche come Uovo o provola? e i Cappelletti alla genovese.
Vel In via Bergamini al numero 11 da giugno c'è questo locale ambizioso guidato in cucina da Valerio Dallamano. Un menu (Rivelato, 160 euro) con piatti interessanti come Anatra salada, mandorle alle erbe, peperoni, santoreggia e un percorso a sorpresa (Tutti i pigmenti del mondo, 95) che si definisce «dinamico e di intospezione». Una cucina destinata a imporsi tra le più innovative di Milano,
Stendhal Dove prima c'era Peck a City Life è arrivata da qualche tempo la succursale di questa insegna di Brera molto cara ai milanesi. Un bistrot ancorato ai valori gastronomici tradizionali milanesi, ma in questo caso declinati in un ambiente più metropolitano e frenetico. Risotto giallo, l'Ossobuco in gremolada e una delle migliori Milanesi di vitello della città, qui molto alta e con il «manico».
Porticcioli Vi abbiamo già raccontato di questo convincente ristorante al numero 11 di via Losanna, succursale milanese dell'insegna di Salò e che propone una buona cucina italiana con prevalenza marina (ma la carne non è esclusa). Lo chef, l'esperto Ciro Tecchio, ha mano leggera nel nelle tartare (branzino, salmone, tonno) nei Tentacoli di polpo arrosto, nel Tagliolino scampi, burro, uova di aringa e lime. Ricca collezione di gin.
Tre Gazzelle Bistrot Vi abbiamo già parlato dell'apertura di questo locale in pieno centro (via san Pietro all'Orto, alle spalle del Duomo)
dove opera in cucina la brava Kassandra Galindo Rodriguez, che molti ricorderanno a Masterchef. Il talento c'è, e si manifesta soprattutto nel Gazpacho, capasanta e cetriolo, qualche dettaglio da rodare, un futuro radioso.