Quale sarà il cibo del futuro? Il dibattito all'evento del Giornale

Le riflessioni su come ci nutriremo e su come si baserà la nostra alimentazione sono diventate sempre di più fondamentali: la sfida è prendere consapevolezza che la sensibilità umana sta cambiando, ma senza imposizioni dettate dall'alto

Quale sarà il cibo del futuro? Il dibattito all'evento del Giornale
00:00 00:00

Oggi, più che mai, il cibo si è trasformato in una questione politica: e non solo nel senso più largo del termine. Interrogarsi su che cosa mangeremo in futuro e darsi una risposta precisa è sicuramente molto complicato, visto il modo in cui la nostra alimentazione sta velocemente cambiando, ma di certo porre una seria riflessione su questo tema sta diventando, inevitabilmente, urgente. Se per le generazioni precedenti alle nostre, infatti, l'alimentazione si basava principalmente su una questione di gusti e disponibilità finanziaria e geografica, nel mondo di oggi sempre più persone stanno pensando sia alla salute sia alle implicazioni etiche, morali e ambientali legate alla scelta del piatto da mangiare.

Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach diceva: "Siamo quello che mangiamo". E, prima di lui, Ippocrate si esprimeva così: "Fa' che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo". Era già chiaro all'epoca come l'alimentazione possa seriamente influire sulla nostra salute. Il cibo è il nostro "carburante": se lo scegliamo "buono" con cura e attenzione in ottica salutista, avremo effetti benefici. Altrimenti rischiamo di compromettere le nostre condizioni. In un periodo storico in cui la risultante del cambiamento climatico e dell'antispecismo ha notevolmente accresciuto la consapevolezza sull'argomento, quindi, le domande sono le seguenti: quali conseguenze ha l'acquisto di un determinato prodotto alimentare? Cosa e quanto "accettare" dalle offerte proposte sui banchi dei supermercati? Quali sono le possibili alternative e i mezzi più idonei per poterle raggiungere? Cosa e chi sto mangiando e a quale prezzo? Tutti i sopracitati quesiti verranno affrontati in un prossimo immediato evento voluto e organizzato appositamente da Il Giornale.

La costruzione di opzioni più sostenibili passerà anche (per quanto non esclusivamente) attraverso l'ideazione e l'utilizzo di nuove tecniche di produzione, con l'introduzione di alimenti fino a pochi anni fa totalmente estranei alle nostre diete. Nel futuro, dunque, mangeremo cibi sostenibili come carne coltivata, insetti e alimenti a base vegetale; berremo acqua rigenerata e bevande nutrienti. L'etica alimentare richiederà scelte che rispettino ambiente e animali, ma il dibattito su come arrivare ad assumere tali decisioni è apertissimo. C'è chi ritiene, per esempio, che l'introduzione della cosiddetta carne sintetica o della farina di grilli andrebbe scoraggiata in quanto prodotto innaturale che genererebbe un sentimento di ripugnanza in una fetta non trascurabile dei consumatori, nonché notevoli difficoltà alla filiera degli allevatori. Altri fanno notare che, sebbene questi non siano affatto la panacea di tutti i mali, possano tuttavia costituire una possibile soluzione per mitigare l'impatto delle produzioni animali sull'ecosistema terrestre, migliorare il benessere degli animali non umani e - elemento non trascurabile - la salute degli esseri umani.

La discussione resta interessante e affascinante. Comunque la si pensi, però, bisognerebbe tenere conto di un aspetto: ovvero che questa "rivoluzione" sarà destinata a essere concepita e realizzata non tanto dall'alto, con leggi e con decreti che prevedono incentivi statali al consumo di determinati alimenti, ma - nel caso - si tratterà di un intenso percorso istruttivo, di abitudini e di scelte. Bensì si tratterà di una strada che partirà dal basso, mediante percorsi scolastici, attività di disseminazione culturale, interazione con i mezzi comunicazioni di massa e social media, generale atteggiamento costruttivo delle istituzioni.

Solamente questo potrà valido strumento per incentivare nuovi stili di vita e nuove abitudini alimentari, oltre a favorire l'emergere di "modalità relazionali" più rispettose del benessere animale. La sfida è rispettare la tradizione ma con la consapevolezza che la sensibilità umana sta cambiando.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica