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Che cosa mangeremo nel 2026? Il nostro sondaggio annuale. Prima puntata: i migliori pasti dell’anno che sta finendo

Come ogni anno abbiamo chiesto a 72 tra giornalisti, critici e opinion leader del settore gastronomico di indicarci nomi, ingredienti e tendenze a tavola per il prossimo anno. Tra i ristoranti più citati per la migliore esperienza del 2025 ci sono Osteria Francescana, Da Lucio, Reale, Argine a Vencò, Madonnina del Pescatore, Uliassi e Dalla Gioconda

Che cosa mangeremo nel 2026? Il nostro sondaggio annuale. Prima puntata: i migliori pasti dell’anno che sta finendo

Come ogni anno a cavallo tra i due anni abbiamo contattato i principali giornalisti e opinion leader del settore enogastronomico italiano per chiedere loro di fare le carte all’anno che sta per iniziare. Che cosa mangeremo, dove e cucinato da chi. Sei domande le cui risposte pubblicheremo giorno dopo giorno a partire da oggi, 30 dicembre e fino al 4 gennaio.

La prima domanda in realtà è l’unica che guarda al passato prossimo. Abbiamo chiesto ai colleghi: quel è stato il vostro pasto migliore del 2025? Ecco le risposte.

Nadia Afragola (giornalista)
Dalla Gioconda a Gabicce Monte e Da Lucio a Rimini

Alice Agnelli (scrittrice, @agipsyinthekitchen)
Ne ho due che meritano l’onorabile menzione. Il primo senza dubbio il pranzo nel bosco a Nova Levante cucinato da Johanne Stube . Il secondo una sera di inizio settembre a Porto Alabe con gli amici conosciuti in spiaggia mangiando porceddu cucinato per ore dai nostri vicini e bevendo un mirto speciale fatto raccogliendo le bacche acanto alla spiaggia solo nelle prime ore del mattino

Paolo Alciati (Turismo del Gusto/Vinibuoni d’Italia)
Una cena da Condividere (gnocchi burro e oro strepitosi!)

Giovanni Angelucci (Gambero Rosso Tv, Vanity Fair)
Ristorante Ræest, Faroe Islands, chef Sebastian Jiménez

Cinzia Benzi (scrittrice e degustatrice)
Pranzo in Osteria Francescana di Modena con il menù “Miseria e Nobiltà”, arte pura e indimenticabile

Davide Bertellini (key opinion leader e giornalista)

Asador Etxebarri

Maurizio Bertera (La Cucina Italiana, Vanity Fair, La Gazzetta dello Sport)
Le Calandre a Rubano, talento puro e tecnica incredibile al potere

Emanuele Bonati (Milanocentrico. “Esco, vedo gente, mangio cose” per Scatti di Gusto)
Avrei detto Vel, vicino alla Statale a Milano, ma ha già chiuso; e allora dico Horto

Maria Rosaria Bruno (Fine Dining Lovers)
Mirazur a Mentone: un menu basato sulle fasi lunari in un contesto naturale unico

Alberto Cauzzi (direttore food Forbes, curatore guida Iliad Piatti Chiari, founder Passione Gourmet)
Il miglior pasto del 2025 si è svolto all'Argine a Vencò da Antonia e Vittoria Klugmann. Forte identità e personalità in un ambiente accogliente e caldo

Annalisa Cavaleri (giornalista, docente universitario e contributor della Guida Michelin Italia)
La cena dallo chef Pasquale D’Ambrosio, neo stella Michelin del ristorante Capogiro del 7Pines di Baja Sardinia. Ingredienti sardi, creatività, rispetto, servizio impeccabile e sguardo aperto e sereno sul mare

Francesca Ciancio (giornalista)
Il menu Inco di Simone Cantafio, chef de La Stua de Michil alla Perla di Corvara

Stefano Corrada (Libero)
Esperienze da ricordare a Milano alla Brioschina, da Rovello e da Berton

Eleonora Cozzella (direttrice Il Gusto)
A costo di sembrare banale: Osteria Francescana: Miseria e Nobiltà è il migliore menu di Massimo Bottura di sempre

Luigi Cremona (EmergenteChef)
Norbert Niederkofer Atelier Moessner a Brunico

Andrea Cuomo (Il Giornale)
Alchemist a Copenaghen, c’è un prima e un dopo averci mangiato. In Italia Dalla Gioconda a Gabicce Monte

Alessandra Dal Monte (Cook)
Se devo dirne uno, attingo al mare. Mylos by the Sea, Leros, Dodecaneso: pescato del giorno in ceviche (era scorfano), insalata di anguilla, asparagi e parmigiano, cappelletti ai gamberi. Ricordo tutto come se lo stessi mangiando adesso. Se posso fare due aggiunte urbane: una cena sotto Natale da Il Luogo Aimo e Nadia. L’animella al rosmarino con crostacei e la zuppa etrusca restano un capolavoro. E i fratelli Damini ad Arzignano (Vicenza), dove lo chef Giorgio oggi ha un tocco più internazionale molto interessante

Antonella De Santis (Gambero Rosso)
Trèsind Studio a Dubai e Reale a Castel di Sangro (questo comincia a essere quasi scontato però)

Massimo Di Cintio (giornalista)
Contrasto (Cercemaggiore, Molise)

Lucia Facchini (Reporter Gourmet)
Madonnina del Pescatore, non solo per il menù 2025 (Spine) ma per il racconto completo dell’esperienza stessa. Sempre più alto il livello di interazione in sala, grazie all’impostazione di Mariella Organi, alla presenza costante dello chef e al filo diretto con la ricerca nel laboratorio interno (The Tunnel)

Francesco B. Fadda (giornalista)
Ratanà, menù degustazione 5 portate, con extra costoletta

Maddalena Fossati (direttrice della Cucina Italiana)
Il piatto Modena/Napoli andata e ritorno di Bottura e Tonino Cannavacciuolo, zuppa forte con I tortellini, simbolo di una cucina italiana che fa gruppo. Indimenticabile pasto da Antonia Klugmann.

Marco Gatti (IlGolosarioRistoranti)
Rezzano Sestri Levante (Ge)

Giulia Gavagnin (La Verità)

Il 2025 è stato l’anno in cui la pizza è diventata a tutti gli effetti un complemento dell’alta cucina. Il menù degustazione di Francesco Martucci ai Masanielli di Caserta è stato dirompente quanto il primo menu che feci all’Osteria Francescana vent’anni fa

Marco Gemelli (Il Forchettiere)

Il primo menu firmato Takahiko Kondo a Gucci Osteria a Firenze, un percorso giocoso e leggero ma di grande personalità e con intuizioni brillanti

Chiara Giannotti (Doctorwine)

San Domenico di Imola. Resta una cucina esaltante ma affidabile, con quel tocco di creatività unito a sapori sinceri. Non delude mai, nei piatti, nelle proposte vinicole e nell’impeccabile accoglienza della sala.

Andrea Gori (oste a Firenze, giornalista, scrittore)

El Celler de Can Roca (Girona)

Andrea Grignaffini (settimanale Espresso)

Osteria Francescana

Andrea Guolo (direttore Italianwinetour.info e Italianbeach.club)
Dattilo, Strongoli

Carla Icardi (direttrice Divisione Food MNcomm)
Sine di Roberto di Pinto (Milano)

Åsa Johansson (giornalista freelance)
Da Lucio, Rimini

Camillo Langone (gastronomo)
Un pranzo alla Trattoria della Gallina di Langhirano. Una cucina tradizionale davvero, non turistica e quindi con molti piatti rari e rarissimi, senza cedimenti commerciali ma anche senza folclore e senza polvere. Una trattoria di nome e di fatto, con l'ulteriore merito di non trovarsi su nessuna guida: amo i posti esclusivi ossia quelli che elogio esclusivamente io

Lara Loreti (responsabile Wine&Spirits de Il Gusto)
Da Yannick Alléno a Pavillion Paris. Location straordinaria, estro, ricchezza ed eleganza a tavola. E da Trattoria Lazzati a Milano, ambiente chic e accogliente con piatti puliti e gustosi

Sara Magro (direttrice @ttn_thetravelnews e @theitalyinsider)
142 Restaurant

Paolo Marchi (direttore Identità Golose)
In verità sono due: Confine a Milano il 4 giugno e al Duomo di Ragusa il 20 dicembre. Un singolo piatto? L’Orto di Giancarlo al Luogo di Aimo e Nadia

Valentina Marino (Gambero Rosso)
Da Lucio a Rimini

Paolo Massobrio (ilGolosario)
La Bursh a Campiglia Cervo

Tania Mauri (giornalista)
Il pranzo di Jorge Vallejo e Alejandra Flores del ristorante Quintonil presso lo Studio+ di Alba

Anna Mazzotti (Food&Wine, Vanity Fair)
Da A. Wong a Londra, ristorante cinese due stelle Michelin: tradizione e divertimento

Alessandra Meldolesi (giornalista gastronomica)
Il miglior pasto dell’anno (e di sempre a Senigallia) è stato al Ristorante Uliassi, con uno chef e una squadra in stato di grazia.

Alessandra Moneti (Ansa - Terraegusto)
Al Clandestino di Moreno Cedroni

Anna Muzio (giornalista)
Da Antonia Klugmann all’Argine a Vencò e da Neolokal Istanbul (chef Maksut Aşkar)

Francesca Negri (Geisha Gourmet)
Locanda Margon di Ravina di Trento

Carlo Ottaviano (Il Messaggero)
Deschevaliers restaurant del de Bonart di Napoli di Nino di Costanzo e Antonio Auteri. Cucina tanto ricercata quanto solida

Laura Pacelli (giornalista)
Pastina al formaggino, se la giocano Krèsios e Ratanà

Vincenzo Pagano (Scatti di Gusto)
Pancrazio, ristorante di Palazzo Gentilcore a Castellabate. Bianca Mucciolo forse non sa tanto di tecnica ma fa alcuni piatti strepitosi. Stravince con cavati, vegetali e formaggi di capra. Ma cito anche una pizzeria: Bob Alchimia a Spicchi a Montepaone con Roberto Davanzo: incrocia cucina e pizza come pochi

Carlo Passera (Identità Golose)

Per non citare sempre i soliti noti, dico le cene al Rebis di Desenzano (Brescia), chef Giovanni Di Giorgio; al Motelombroso di Milano, chef Nicola Bonora; all’Alpes del Bad Schörgau a Sarentino (Bolzano), chef Matthias Kirchler. E il pranzo alla Fattoria Borrello di Raccuja (Messina), splendida ode alla semplicità

Bruno Petronilli (direttore James Magazine)

Uliassi

Luciano Pignataro (onnivoro)
Sicuramente da Domenico Marotta a Squille di Castel Campagnano in provincia di Caserta

Pietro Pitzalis (direttore Reporter Gourmet)
Sembra banale per me che sono a Modena, ma Osteria Francescana, con il menu Miseria e Nobiltà

Anna Prandoni (direttrice Linkiesta Gastronomika)

Da Uliassi, la scorsa estate, ho vissuto un’esperienza splendida di cucina autentica, intellettuale ma comprensibile, alta ma legata al territorio, con un servizio accurato e mai ridondante

Maria Pranzo (Il Gusto)
L'Abysse, Parigi

Gabriele Principato (Cook)
In Italia un pranzo al Reale a Castel di Sangro: il Cavolfiore gratinato, un sogno! In Europa, da Alain Ducasse al Louis XV, un viaggio nell’eleganza della semplicità. Nel resto del mondo a Mil Centro, a Moray, a 53 chilometri al nordest della città di Cusco, offre una cucina basata in 8 momenti, 8 ecosistemi d’altura: un viaggio sbalorditivo nella gastronomia peruviana

Isabella Radaelli (giornalista gourmet e viaggiatrice)
La casa degli Spiriti a Costermano sul Garda (VR) della famiglia Chignola-Squarzoni

Edoardo Raspelli (“cronista della gastronomia”, conduttore televisivo)
Anche il miglior pranzo di tutta la mia vita, con il voto più alto mai dato: 19.5/20 a Moreno Cedroni La Madonnina del Pescatore (Senigallia, Ancona)

Camilla Rocca (giornalista)
Mil, il nuovo progetto di Virgilio Martinez sulle Ande, dove riprende la saggezza degli Aztechi nel sito di Moray

Fernanda Roggero (food&wine editor al Sole 24 Ore)
Pearl Morissette, Canada

Giovanna Romeo (QN Itinerari)
Maison Particulier Louis Roederer

Lorenzo Ruggeri (direttore responsabile Gambero Rosso)
La cena di Natale per i dipendenti del Gambero Rosso. Appena sotto, l’enorme bancone dell’Atelier Moessmer e il pranzo all’Osteria Francescana

Leila Salimbeni (direttore editoriale di Spirito diVino)
Un pranzo sontuoso, e audacissimo, al Trivet (Londra)

Sarah Scaparone (La Cucina Italiana)
La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti

Margo Schachter (giornalista gastronomica)
Cracco

Luca Sessa (giornalista enogastronomico per Forbes e co-founder di Vibeslist)
KOL a Londra, ristorante 1 stella Michelin che propone una moderna e originale interpretazione dei sapori della cucina messicana, il tutto in un ambiente informale e accogliente

Gualtiero Spotti (giornalista gastronomico)
Jordnaer, Copenhagen

Luciana Squadrilli (scrittrice di cibo e viaggi)
Locanda Mammì ad Agnone: la cucina di Stefania Di Pasquo unisce comfort, personalità e gusto, e racconta il Molise fuori dai cliché

Mirko Tassin (tassoculinario)
Quasi scontato da citare ma da Niko Romito

Massimiliano Tonelli (direttore Cibo Today)
Niko Romito, Reale a Casadonna

Luca Turner (giornalista Passione Gourmet)
Per Me Giulio Terrinoni a Roma

Cristina Viggè (giornalista e responsabile di redazione di Fuori Magazine)
A Como, una cucina con la K maiuscola. E con le idee chiare. Al Kitchen, Andrea Casali dà vita a pietanze nutrite dalla materia e dal pensiero, creando connessioni e costruendo ponti culturali fra vicino e lontano, passato e futuro, campagna e mare. Non mancano le citazioni e le evocazioni dei grandi maestri (Gualtiero Marchesi ed Enrico Crippa in primis), che lo chef elabora, filtra, trasforma e fa sue. Il tutto in uno spazio soffice, rassicurante, avvolgente e verde. Come il parco e l’orto biodinamico che incorniciano il ristorante. A due passi, lo Sheraton Lake Como: per fermarsi a dormire nelle nuove junior suite, per fare una colazione da favola e per sperimentare il relax esclusivo della spa.

Valerio M. Visintin (scrittore e critico gastronomico Corriere della Sera)
A casa mia. Mai come quest’anno la ristorazione milanese ci ha riservato noia e delusioni

Gabriele Zanatta (Identità Golose)
Sorn a Bangkok, genio della tradizione sud-Thailandese

Annalisa Zordan (Gambero Rosso)
Reale a Castel di Sangro

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