Panificio Davide Longoni, fresco di inaugurazione a Bolzano, prosegue la sua marcia di espansione facendo quello che molti marchi dichiarano e pochi realizzano: coinvolgere davvero la propria community. Lo slogan “Longoni è di tutti!” smette di essere una frase da shopper di cotone e diventa un invito operativo. Il panificio lancia infatti una campagna di equity crowdfunding per sostenere nuovi progetti – inclusa la Scuola del Pane – e aprire simbolicamente e concretamente l’impresa a chi ne sostiene da anni la crescita, cioè i clienti.
L’iniziativa non vive in solitaria. Longoni si muove insieme alle altre realtà del gruppo Breaders, il collettivo panificatorio che unisce Milano, Bologna, Pescara, Udine e Senigallia sotto un unico tetto concettuale. Forno Brisa, Mercato del Pane, Mamm, Pandefrà e, appunto, Davide Longoni Pane hanno avviato la raccolta a partire dal 7 novembre sulla piattaforma Mamacrowd. Un’operazione pensata per trasformare i fan del pane in soci veri, senza passare dal solito merchandising.
A spiegare lo spirito è lo stesso Davide Longoni, che ricorda come per anni clienti e affezionati chiedessero quando sarebbe arrivato il loro turno per “entrare” nel panificio. Secondo lui, questo è il momento giusto. Negli anni – sostiene – l’innovazione non è arrivata solo dall’impasto, dai grani “veri” o dalla biodiversità rivalutata, ma dal modo di costruire l’azienda insieme alle persone che la vivono quotidianamente. Aprire il capitale è quindi il passaggio successivo: trasformare la fiducia in partecipazione e il sostegno in responsabilità condivisa. Un modo per rafforzare un modello che cresce non con slogan motivazionali, ma con soci reali.
Il gruppo Breaders, dal canto suo, punta a crescere ancora. Obiettivo del round è rafforzare la presenza in Italia, attirare nuovi talenti e dare uno sguardo oltre confine. Il pane resta il punto di partenza, ma non il limite: la filiera artigianale – dalla formazione all’innovazione, fino alla valorizzazione del grano – è il campo di gioco su cui Breaders vuole imporre ordine, qualità e una certa dose di metodo industriale, senza perdere la vocazione da laboratorio.
Il collettivo si definisce una “public company del food artigianale”. Tradotto: un ecosistema che riunisce imprese indipendenti, soci diffusi e investitori istituzionali, con l’ambizione di rendere scalabile un settore storicamente legato alle mani (e agli umori) degli artigiani. Non solo bakery, insomma, ma un insieme di competenze su pane, caffè, cioccolato e altre filiere, con l’idea di rafforzare la resilienza produttiva e creare opportunità per chi lavora e per chi decide di mettere una quota.
L’architettura è dichiaratamente ibrida: passione artigiana da un lato, strumenti corporate dall’altro. La sfida è portare il modello italiano del food artigianale verso una crescita che non si limiti alle dimensioni del laboratorio sotto casa. Le due campagne precedenti – 2020 e 2023 – hanno registrato buoni risultati, e la nuova raccolta conferma la fiducia degli investitori in un modello che prova a conciliare piccola scala e visione ampia.
La campagna di Breaders
rimarrà attiva su Mamacrowd fino al 15 dicembre. Tempo sufficiente per trasformare il consumo di una pagnotta in un gesto societario. In fondo, c’è chi dice che il pane unisca. Qui, a quanto pare, anche a livello di capitale.